martedì 19 dicembre 2017

Tortino di sfoglie di verdure cotto in padella, gluten free e a basso contenuto di nichel


Ci sono giorni che la mattinata vola e mezzogiorno arriva troppo in fretta o magari sono io che in quei giorni sono incurante del tempo perchè so che alla fine qualche idea mi verrà.
E così un lunedi di questi che me l'ero presa comoda,  quella che doveva essere una simil parmiggiana di verdure al forno  è diventato un tortino di sfoglie di verdure cotto in padella.
Da dire che la classica parmiggiana fatta come tradizione salernitana vuole non la facevo più da anni. La mia parmiggiana aveva bandito la frittura delle verdure nella pastella per verdure grigliate, pomodoro, mozzarella o più spesso caciotta, olio extravergine, sale, origano.
Ma con la nuova alimentazione a basso nichel, dovendo bandire  svariati alimenti e semplificare quasi al massimo, sto scoprendo sempre più quanto questo invece di essere un impedimento, una frustazione e qualcosa che smorzi la voglia di mettermi ai fornelli, sia diventato istintivamente uno stimolo.
Ed è ancora più gratificante sia perchè i risultati quasi sempre sono soddifascenti pur essendo all'inizio di questa nuova esperienza, sia perchè l'esigenza di basarsi sul poco, mi sta svelando quanto possa dare comunque pietanze buone e gustose.
Qualcuno disse:
"La capacità di semplificare significa eliminare il superfluo
 in modo che sia la necessità a parlare"
(Hans Hoffmann)
Verissimo, ora lo capisco più che mai.

Venendo a questo tortino di sfoglie, il poco tempo a disposizione mi ha portato a  pensare che rendere sottilissime le verdure  mi avrebbe permesso la più veloce cottura padella ed ho quindi tirato fuori l'affettatrice manuale
Mi è bastato stratificarle intermezzandole da formaggi e qualche condimento e in mezz'ora era in tavola come piatto unico, accompagnato solo dalle Sfoglie di pane azzimo gluten free di questo post..
Io ho messo le verdure che per ora tollero, ma si può fare davvero con qualsiasi verdura vogliate.
La cosa bella è che mentre mangiavo ho pensato che lo stesso piatto la prossima volta e con  la dovuta organizzazione del tempo, avrei potuto trasformalo anche in una simil lasagna cotta al forno proprio internezzando alle verdure anche le sfoglie di pane. Ed ho poi provato e avuto conferma che l'idea era stata una  buona pensata.
Passiamo ora alla ricetta del tortino.

Tortino di sfoglie di verdure.
Occorrente:
1peperone rosso(sceglietelo pesante, bello corposo), 1 finocchio,  1 zucchina tonda, 1 pezzo di zucca dalla polpa asciutta, (ho usato la delica), pecorino grattuggiato, 5-7 fette di formaggio semimorbido (ho usato un pecorino sardo semistagionato),  1tuorlo sbattuto, 1 tazzina di  panna da cucina (ho usato la BeneSi Coop che non ha carregenina e altre sostanze aggiunte) +1 cucchiaio di panna che occorre per la superficie, olio extravergine, sale,  aglio in polvere, facoltativo peperoncino o paprika piccante.

Si procede lavando le verdure e affettandole  sottilissime. Col peperone io parto dal fondo e appena giunta al punto in cui si vede la parte bianca ai lati del costato interno mi fermo, la  tolgo e  continuo ad affettare fino al punto in cui appaiono i semi e tolgo anche quelli.
Il finocchio lo taglio in due per lavarlo e quindi  affetto una  metà alla volta.
Quindi sbatto il tuorlo con la tazzina di panna. Poi grattuggio il formaggio, affetto il pecorino e lo spezzetto .
Sul fondo della padella inizio mettendo le zucchine anche foderando un po' i lati della padella e  spolverando di aglio, formaggio grattuggiato, poco sale e un filo d'olio.
Poi uno strato di finocchi su cui altra spolverata di aglio, filo d'olio e pecorino spezzettato. Il terzo strato è misto di zucchine,  finocchi  zucca e cosparso del tuorlo sbattuto con le fette di pecorino. Uno strato di peperoni con panna e formaggio sia grattuggiato sia a pezzi e spolverata di aglio e sale. Infine uno strato con zucca e le verdure rimaste cosparse dei due formaggi e olio
Praticamente la padella era piena all'orlo ma una volta cotto tutto l'altezza si dimezza  Ho cotto mezz'ora a fiamma media con spargifiamma sotto la padella (la mia ha fondo pesante) e per i primi 10-15 minuti coperto.

Per queste feste io so già con cosa mi delizierò 😉😋 e mi ricorderò di questo pensiero di Lao Tzu:
"Accontentati di ciò che hai; gioisci per come stanno le cose.
Quando ti rendi conto che non ti manca nulla, tutto il mondo ti appartiene." 



sabato 9 dicembre 2017

Farfalle con yogurt , senza albumi, con olio, gluten free e a basso contenuto di nichel in due versioni, con miele e sciroppo di riso

Farfalle con yogurt , senza albumi, gluten free e a basso contenuto di nichel

E rieccoci, dopo un' Immacolata con bufera di vento e pioggia, un sabato ancora ventoso nonostante il sole, adatto a stendere bucato a go go e a cui purtroppo è previsto segua una domenica di nuovo piovosa.
E per cosa pensate siano ideali le  giornate di maltempo? Beh, di certo per stare con le mani in pasta e provare a fare nuove ricettine dolci e non.
Prossimamente ne avrò da postare visto che ieri è già stato fruttuoso e nel prossimo post vi mostrerò i miei Cruckles alla mela annurca😄

Per oggi vi mostro le farfalle, biscotti in due versioni. La prima mi era tanto piaciuta che  l'avevo già fatta più volte ultimamente, ma non avevo trovato tempo per postarla. Ieri ho quindi provato a fare qualche variazione e così ora colgo l'occasione per entrambe.
Nella prima foto vedete il risultato delle farfalle col miele, meno grammi di miscela di farine e meno yogurt, di una consistenza più... direi più fluffosa. Infatti in cottura hanno lievitato di più nonostante il pizzico di  bicarbonato in meno.
La seconda con sciroppo di riso e poco più farine e yogurt, sono usciti un filo meno gonfi, più biscottosi, direi ottimi da inzuppare nelle tisane.
Entrambi molto veloci da farsi e adattissimi da decorare con glasse se voleste farne un pensierino da regalare a Natale.

Ho usato una miscela di base con cui ho intenzione di sperimentare più tipi di biscotti sia mie che adattando le ricette glutinose di famiglia o che quelle che leggo in web e devo adattare per le mie intolleranze e allergie.
Quindi passiamo alle ricette.

Miscela mia per biscotti:
240gr di farina fine di riso, 40 gr di fecola di patate, 60 gr di amido di riso e 60gr, farina (o amido è uguale) di tapioca.

FARFALLE con yogurt e miele
senza albumi, gluten free e a basso contenuto di nichel
Ingredienti: 200 di miscela mia per biscotti, 50 gr miele di tiglio, 1 cucchiaio raso di yogurt bianco greco, 1 tuorlo, 60ml olio di riso, 5gr bicarbonato.

Clicca sulla foto per ingrandire

In una ciotola di vetro metto il miele e lo scaldo un po' a bagnomaria. Lasciandolo raffreddare, verso poi il  tuorlo e lo yogurt e lavoro bene. Poi l'olio e continuo ad amalgamare. 
In un'altra ciotola di vetro mescolo la miscela di farine e il bicarbonato e al centro verso l'impasto liquido precedentemente formato.
Amalgamo con le mani poichè risulta un impasto morbido ma non un granchè appiccicoso, formando una palla.
Accendo il forno a 150° e poi col matterello vado a stendere di circa 1cm l'impasto ponendolo fra due fogli di carta forno. Da questa sfoglia ricavo delle farfalle con una formina (o quale altra vogliate). Vado ad adagiarle sulla teglia rivestita di carta forno, alzo la temperatura del forno a 170° e cuocio per 20 minuti. 

Versione con sciroppo di riso
220 gr miscela mia per biscotti, 60 gr sciroppo di riso, 1 cucchiaio e mezzo di yogurt bianco greco, 1 tuorlo, 60gr olio di riso, 6gr bicarbonato


Il procedimento è lo stesso, ma lo sciroppo di riso essendo più liquido del miele non va scaldato.
Come si vede dalle foto il risultato è cambiato anche nel colore dell'impasto cotto. I primi più candidi e i secondi più bruniti, evidentemente per la diversità della parte zuccherina. Fatto sta che sono buoni entrambi.

A presto con i crunkles di mela annurca 😉

martedì 28 novembre 2017

Dolcepan di sole vaniglia e arancia, con solo tuorli, gluten free e a basso contenuto di nichel

Questo dolce nasce un mattino di una domenica di sole seguita a un sabato di pioggia forte. Da qui ho deciso di dargli questo nome, ma ispirata anche dal suo profumo e dalla morbidezza finale.  È un dolce delicato, tenero, che amo fare proprio all'alba perchè con la sua leggerezza,  davvero dà il buon mattino appena sfornato. E comunque lo faccio rientrare nelle ricette cotto e mangiato perchè risulta un impasto che resta un po' umido, per cui lo conservo massimo due giorni in un contenitore con una piccola apertura sopra e una grata interna che lo tiene sollevato dal fondo, un contenitore che usavo praticamente per cottura a vaore nel micronde.
Ho adoperato due miscele di base da cui ho tratto i grammi occorrenti. Sono due miscele ormai fisse nella mia dispensa sglutinata e nichelina, che mi facilitano ogni ricetta ma soprattutto i nuovi esperimenti.
Anche stavolta sono soddisfatta e condivido volentieri.

Le due miscele usate di base:
miscela per piccoli dolci senza glutine (plum cake, muffins, torte in stampi mediopiccoli):
290 gr di farina di riso, 60gr amido di tapioca, 70gr fecola di patate.
(Questo mix si ispira all'originale di Olga/Felix  http://www.uncuoredifarinasenzaglutine.com/index.php/2010/06/06/mix-di-farine-naturali-per-impasti/ )

Miscela di polvere lievitante senza glutine con cremor tartaro:
50 g di cremor tartaro, 35 g di bicarbonato di sodio alimentare, 15 g di amido di fecola di patate.
Miscelare le polveri tra loro. Riporre in un vasetto e conservare ben chiuso. Usare 12,5 g di lievito ogni 250 g di farina della ricetta prescelta, miscelandoli con la farina e  aggiunti poi assieme come ultimo ingrediente nei dolci.
(Questa miscela ed altre alternative ai lieviti chimici le trovate nel blog La Regina del sapone http://www.lareginadelsapone.com/2013/11/6-alternative-al-lievito-artificiale.html )

Dolcepan di sole vaniglia e arancia
con solo tuorli, gluten free e a basso contenuto di nichel

Ingredienti: 215 g di miscela per piccoli dolci senza glutine , 110 g di zucchero, 2 tuorli, 50 gr di burro senza lattosio, scorza grattugiata e succo di un'arancia(non  troppo grande), mezza tazzina da caffè di  latte di riso, mezza bacca di vaniglia, 11gr di miscela di polvere lievitante senza glutine con cremor tartaro.
Unisco la miscela di farina con i grammi di polvere lievitante.
Apro la mezza bacca di vaniglia e raschio i semi.
In un pentolino scaldo a bagnomaria il latte con i semi di vaniglia, la bacca aperta e il burro a pezzetti.
Tolgo dal fuoco, lascio raffreddare poi verso al centro delle polveri di farina e lievito, assieme allo zucchero, ai tuorli, al succo e scorza grattuggiata dell'arancia e il latte.
Amalgamo bene il tutto. L' impasto non deve risultare denso quindi se occorre aggiungo un altro filo di latte.
Verso quindi in  una tortiera rotonda a bordi non più alti di 5cm, foderata di carta forno bagnata e strizzata, oppure divido l'impasto in due versandolo in due stampi da plum cake piccoli.
Inforno a 190 °C per i primi 20 minuti a metà livello, poi a 180°C per altri 20 minuti, abbassando la teglia di un livello, più in basso. Faccio la prova stecchino. Gli ultimi 5 minuti prima di spegnere il forno, tolgo dallo stampo il dolce e lo capovolgo sulla grata, lo taglio lentamente e lascio intiepidire finchè il forno sia raffreddato.

lunedì 27 novembre 2017

Rugosini al limone, biscotti senza albumi, senza lievito, senza glutine e a basso contenuto di nichel

E così inizia una nuova settimana ma finisce un altro mese...
e fra poco termina un altro anno...
Uhuuu, che riflessioni profonde stamattina 😂
No, la verità è che ho bisogno di leggerezza e spero di smaltire certe cose della passata settimana.
E ovviamente uno dei modi per farlo è dedicarmi ancora a sperimentare nuove ricette. 
Io devo svegliarmi col dolce pronto c'è poco da fare. Anche se non sono più la golosa di un tempo, almeno a colazione mi serve il dolcetto alternato alle mattine in cui bevo tisane, mangio frutta ... o lascio il vuoto perchè Mister Reflusso o  suo cugino Mal di stomaco rompono le scatole a tratti.
Sto usando molto meno zucchero nelle ricette, ma c'è tanto da migliorare, da eliminare, da...rivedere, lo so.

Stavolta volevo provare qualche dolcetto senza uova, ma poi almeno un tuorlo l'ho messo e il risultato è stato discreto.
Certo sembrano me d'estate che faccio la mozzarella fra la schiera cittadina di bronzati e abbronzati e non credo di aver scelto il nome giusto. 
Potevano chiamarsi benissimo"I pallidini" oppure 'Gli Albini"... anzi, pensando che appena fatti il sapore non mi soddifaceva totalmente e che invece dopo 3 giorni mi sembrano davvero buoni per essere senza questo, quello e quell'altro... direi che potevo pure chiamarli "I biscotti del buon domani" !
Ma alla fine vale il primo nome che mi è venuto appena sfornati vedendoli tutti rugosi.
E devo dire che dopo aver sfornato questi mi son riuscite altre buone ricette di biscotti e dolcetti , per cui vi conviene tornare a sintonizzarvi su queste pagine 😎😉
Alla prossima 😊

Rugosini al limone, biscotti senza albumi, senza lievito, senza glutine e a basso contenuto di nichel
140gr farina di riso, 30gr, farina o amido di tapioca, 60 gr fecola di patate, 20gr farina di sorgo, 40gr zucchero di canna a velo, 80 gr di burro senza lattosio, succo e scorza grattuggiata di mezzo limone grosso, 1 cucchiaio di latte di riso, 1 tuorlo, mezzo cucchiaino raso di bicarbonato

Clicca sulla foto per ingrandire

Taglio a fettine sottili il burro e lo metto ad intiepidire bagnomaria. Tolgo dal fuoco e lascio raffreddare. Lo unisco allo zucchero a velo e amalgamo con  frullino elettrico. Poi unisco il tuorlo, il succo e scorza grattugiata di limone. Impasto con le fruste finchè si formi una bella crema densa.
In una ciotola di vetro metto farine, fecola, tapioca e bicarbonato e al centro verso la crema precedentemente composta.
Comincio a lavorare il tutto con la punta delle dita e verso il cucchiaio di latte per far unire l'impasto finora sbricioloso. Solo se occorre verso un secondo cucchiaio di latte.
Lascio riposare 10minuti e poi formo delle palline della grandezza di un'albicocca che vado a schiacciare leggermente e ripongo sulla teglia foderata di carta forno.
In forno freddo metto la teglia a 180° per 20minuti e altri ulteriori 5 con modalità solo sopra per farli colorire un po'.

mercoledì 15 novembre 2017

Tortino con zucchine, yogurt e olive, senza glutine, senza albumi, a basso contenuto di nichel

Eh, sì da un giorno all'altro di nuovo a postare una mia ricetta...e chi lo avrebbe detto!
Come promesso qualche settimana fa ecco il mio secondo facile e veloce e che per me rappresenta un piatto unico.
Mentre lo facevo per me, ne approntavo uno per figlia e marito con altro tipo di panna e formaggi, pane classico e in aggiunta una patata grattuggiata.
Una volta in tavola non potevo provare il loro, ma loro il mio tortino si ed è stato promosso a pieni voti.

Queste piccole soddisfazioni fanno lentamente uscire da quello sorta di nuvola danger che ti avvolge quando ti prende anche l'allergia al nichel, dopo tutto il resto.
Ti rendi conto che puoi ritrovare il piacere di cucinare, gustare e subentra la voglia di sperimentare. Creare nuovi piatti riporta l'arcobaleno fra i fornelli e la tavola.

Tortino con zucchine, yogurt e olive
Senza glutine, senza albumi, a basso contenuto di nichel

Ingredienti per 2 porzioni / pirofila di 20x15 cm
1 tuorlo, 50ml di panna senza lattosio, 2 cucchiai di yogurt bianco greco(uso quello della Fage Total), 2 cucchiai di farina di riso, due cucchiai di parmiggiano 36mesi, 60-80 gr pecorino semistagionato a dadini ( o altri come robiola Mustaffa  e stracchino Merivio senza lattosio oppure un cremoso consistente tipo spalmabile fresco Benesì Coop ovviamente dosi da rivedere), una zucchina, 4-6 olive , due cucchai di limone, la punta del cucchiaino di bicarbonato di sodio, una ciotola di pane gluten free homemade secco e fatto grossolanamente a briciole, olio extravergine di oliva


In una ciotola di vetro metto il tuorlo, la panna, lo yogurt, le olive, un cucchiaio di parmiggiano, metà del formaggio a dadini, la zucchina a julienne o grattuggiata grossolana, il succo di limone,  una metà delle briciole di pane, farina di riso aggiunta del bicarbonato, mescolando per bene.
Cospargo la pirofila di qualche cucchiaio di briciole di pane e verso il compost. Lo uniformo passando avanti e indietro la forchetta senza schiacciarlo.
Cospargo la superficie delle restanti briciole di pane, poi del parmiggiano, dei cubetti di formaggio e un filo d'olio.
Inforno a 170° per 20-25minuti, poi a 180° funzione grill per 5-8 minuti al fine di far formare crosticina dorata.

E voilà ... buon appetito 😋

martedì 14 novembre 2017

Ciambella semplice con yogurt e sciroppo di riso, solo tuorli, senza latte, gluten free, a basso contenuto di nichel e senza lievito

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Lo so, lo so, ho chiuso il precedente post pensando che avrei postato la mia ricetta di un secondo piatto facile e veloce ma ... ma la golosità ha sempre la meglio e per colazione alcuni giorni fa avevo provato a farmi una piccola ciambella che oggi ho finito. E così mi è venuta voglia di rifarla ma anche di postarvi prima questa.

Stavolta bando alle mie ciance sproloquianti e fiondiamoci ai fatti.
Sto sperimentando alcune miscele sia per torte che biscotti.
Quindi ho usato una miscela di base che mi ha dato soddisfazioni subitissimo....cioè facendo questo dolce.

Miscela per piccoli dolci (plum cake, muffins, torte in stampi mediopiccoli):
290 gr di farina di riso, 60gr amido di tapioca, 70gr fecola di patate.
(Questo mix si ispira all'originale di Olga/Felix  http://www.uncuoredifarinasenzaglutine.com/index.php/2010/06/06/mix-di-farine-naturali-per-impasti/ )


Ciambella semplice con yogurt e sciroppo di riso, solo tuorli, senza latte,  gluten free, a basso contenuto di nichel e senza lievito:
210 gr miscela suddetta, 2 tuorli, 60 gr sciroppo di riso, 20gr zucchero di canna, 2 cucchiai di succo di limone, un cucchiaio colmo di yogurt bianco greco, una tazzina da caffè di latte vegetale di riso, 60gr olio di riso, mezzo cucchiaino raso di bicarbonato.

Si procede mettendo in una terrina capiente i tuorli, lo zucchero e lo sciroppo di riso e si sbattono bene con fruste elettriche. Poi aggiungete latte, yogurt, succo di limone e sbattete ancora. Poi l'olio e continuate con il frullino.
Prendete un po' della miscela di polveri miscelatevi il bicarbonato.
La miscela restante iniziate ad aggiungerla poco per volta al composto semiliquido e solo infine metterete le polveri unite al bicarbonato.
Lavorate un po' e versate in uno stampo a ciambella di silicone.
Infornate per 50 minuti a 170°.

A fine cottura, io ho l'abitudine di lasciare raffreddare poco il dolce e capovolgerlo subito su una grata di plastica, (la mia è quella dell'essiccatore) e farlo subito a fette che evapori bene l'umidità interna. Poi lascio in un contenitore NON ben chiuso se andrà consumata in 4-5giorni, ma spesso le mie "dolci cosine da problematica" se la slurpa anche  anche il marito e quindi a volte lascio le fette  solo coperte con un panno sottile.

A presto 🍃😘🍃

giovedì 9 novembre 2017

Sfoglie di pane azzimo gluten free, senza lievito, senza latte e a basso contenuto di nichel

Rieccomi e chissà quante volte lo scriverò Rieccomi... questo blog riprenderà vita ora che ho tutte e tre queste magagne con latte, glutine e nichel.
E se per la prima volta vi siete imbattuti in questo blog, sappiate che non è solo un semplice blog di cucina... no, io racconto un po'... per vostra fortuna solo un po'... anche del mio percorso di salute, dei sassi ...delle delusioni, stranezze, assurdità trovati su questa strada e ... delle gioie, delle soddisfazioni, degli insuccessi ai fornelli, dei ritenta che sarai più fortunata e chi l'ha dura la vince!

Per assurdo quando prima potevo ancora variare fra molti alimenti non ho coltivato il mio blog, gli esperimenti possibili... adesso che sono ridotta a pochissime cose, sono piena di voglia di fare ma so che non saranno più solo parole, solo un'idea... e intanto un tuono facendomi sobbalzare... ha confermato. Ora tutto dipende davvero solo da quanto mi applico ogni sacrosanto giorno... se lavoro fra forno e padelle mangio, sennò peggiorerò solo questa nuova condizione. E soprattutto ora in detox che al supermercato posso entrarci a stento per prendere frutta e verdura fresca e stop... ora che in generale sono esiguamente contati gli alimenti da poter usare.
Nel frattempo sono tutta un annotare... cosa mangio per filo e per segno, sintomi, malesseri, ricette che devo sperimentare, idee di ricette che vorrei arrivare a partorire... ed è pure più complicato quando sei una cuoca impertinente e indisciplinata perchè fai a occhio, non ami riprodurre ma devi sempre stravolgere, fare e metterci del tuo.
Ve lo avevo detto cosa sarei per mio marito? La cuoca del dolce ora e mai più !
Si perchè spesso mi vengono buoni biscotti, buoni dolci ma dato che arraffo quel che c'è al momento pensando sempre...tanto poi me lo ricordo... tracchete... se riprovo lo stesso dolce dopo esce tutt'altro perchè questo non lo avevo pesato, quello era lì di rimanenza e la volta dopo ok, ne hai ma di marca diversa e purtroppo fa la differenza.
In queste ultime settimane però sto mettendo la testa a posto... volano note ovunque, bigliettini di appunti qui e lì... il passo successivo sarà trascriverli in un nuovo ricettario, ne resterà sulla mensola solo uno di ricettario a fine 2018.
Sì l'anno nuovo non è neanche arrivato... e dopo quasi 45 anni senza aver mai fatto un buon proposito per l'anno nuovo, ecco... fatto il mio primo 😂
E non solo primo proposito/missione,  ma  anche fatto una promessa a me stessa: riuscire a non rimpiangere più il pane.
Questa cosa mi ha letteralmente torturata quando sono entrata nella ancora,  in Italia, sconosciuta gluten sensitivity. L'unico pane davvero decente e buono che mi era riuscito senza glutine era il no-knead e  riusciva solo se fatto comunque con una miscela dei mix pronti per celiaci.
Non apro nè chiudo parentesi su certa roba... dovevo essere io a non lasciarmi stregare. L'industria ha come missione produrre e vendere... e alimentare a più non posso il suo fifty-fifty con l'industria farmaceutica. Potete indagare da soli prima di darmi della matta, grazie... in fondo vi basta digitare in google due parole ... i nomi di due colossi rappresentanti una e l'altra...  scrivete "Monsanto e Bayer". E poi da lì cercate ancora se avete voglia di inizare a diventare consapevoli e sfidare chi vi liquiderebbe con varie parole...complottisti, fissati, perditempo, terrosisti psicologici.

Tutto sommato penso ogni giorno che sono ancora nella schiera dei fortunati... al di là di quanto mi sono dovuta togliere e vietare, di quanto posso rimpiangere... io posso... posso ancora fare tante cose, ho ancora gli strumenti per capire, le possibilità per sperimentare e giostrarmi.

In questo stato di cose ossia fare una dieta detox, secondo me devono imperare poche regole, ma io per ora le ho davvero ancor più ridotte... solo due: semplicità e ritorno alle origini.
E così dopo un mese a cercare, leggere, scovare, provare ricette di pane e simili... e lasciamo perdere i buchi nell'acqua... scopro un pane antico, notissimo,  di cui avevo sempre sentito nominare ma mai mi ero degnata di leggerne a fondo e provare a farne.
Sto parlando del pane azzimo.
Ė un tipo di pane preparato con farina d acqua, come tutti gli altri pani, ma senza subire il processo di fermentazione e sarebbe anche senza aggiunta di lievito.
Per molto tempo è stato  l'unico pane conosciuto dall'umanità.
Si preparava con sola farina integrale e acqua, si cuoceva mettendo l'impasto su pietre arroventate o cenere calda, che gli trasferiva un sapore di cenere.
In seguito la preparazione del pane si è evoluta per la scoperta del forno e del lievito, all'estrazione della farina e all'aggiunta di altre sostanze come olio, burro, spezie ecc.
Ma di fatto resta il pane più facile da fare sia per praticità che per motivi  dietetici.... o religiosi.

Quando ho provato a farne, ma con sola farina di riso, ho ottenuto qualcosa di similpiadinoso che ha degnamente sostituito per ora la mia idea del pane.
La prima volta (il cui risultato sarebbero le sfoglie  in questa foto), confesso che ho messo una spolverata di alloro, ma in detox non è consentito. Poi le ho provate senza aromatizzarle, sono buonissime comunque e così continuo a farle.
Con la ricetta che segue vengono 4 sfoglie di circa 20cm di diametro. Una volta presa la mano, ho sempre fatto una dose e mezza perche 4 sfoglie mi durano neanche due giorni essendo comunque 20cm di diametro.
 Sono buone ...ehmmm... per me strabuone. Mi rendo conto che una persona che non ha problemi di glutine legati anche al nichel non può capire perchè uso questo termine, ma per apprezzare le cose semplici purtroppo si deve camminare molto all'indietro prima di riuscirci.

Cosa ho trovato fondamentale nel fare queste sfoglie :

- la pentola in cui cuocere farina, acqua ecc. per me è in ceramica bianca NON smaltata, che poi diciamocelo... sono le più adatte quando si ha allergia al nichel. Io me ne ritrovavo qualcuna avuta in regalo anni fa sposandomi e adesso averle sono state una manna dal cielo. Per le varie cotture bisogna prenderci la mano, ma solo con queste sto davvero col pensiero tranquillo quando cucino.

-retine spargifiamma... mettetele sempre anche se usate le padelle che vi raccomando di seguito,

- la padella in cui cuocere l'impasto ottenuto : deve essere di quelle pesanti, di quelle che quando spegni il fornello continuano a cuocere per alcuni minuti perchè per il loro fondo e spessore del materiale, accumulano tanto calore che occorre tempo per calare la temperatura. Che poi con  queste sfoglie mentre ne cuocerete una dopo l'altra, ma non dovrete spegnere il fuoco e far raffreddare la padella per ricominciare da capo come con certe focacce e pizze gluten free, bensì abbassare un poco la fiamma perchè la padella avrà raggiunto una buona alta temperatura.
Io ne ho alcune della marca Bra prese su Amazon, fondo liscio,  e sono padelle adatte a fornelli a induzione, ma le ho sempre usate sui fuochi normali. Mi durano una dozzina di anni prima che inizino a rovinarsi sul fondo.
Potete provare con quelle in pietra, ma quelle pesanti, non le tante spacciate per tali che di pietra hanno solo l'aspetto. E mettere un foglio di carta forno di modo che alle prime esperienze vi limiti di bruciarle. Poi imparando grado di fiamma e tempi, vi gestirete anche senza carta.

- lavorare l' impasto ancora ben caldo, prima nella pentola poi sulla spianatoia. Cercate di premere con un largo cucchiaio di legno o plastica per unire il più possibile e poi versate sulla spianatoia per formare una palla liscia.

Suggerimenti: non usate antiaderenti qualsiasi per cuocere le sfoglie perchè cuocere qualcosa di asciutto fa sì che lo strato col tempo ne risenta e o si deforma il fondo o verrà via senza grattare ma attaccandosi micropezzetti per volta ai cibi ... ed è metallo... occhio. Oltretutto non avrete una buona cottura e quindi un buon pane azzimo finale.

SFOGLIE DI PANE AZZIMO gluten free, senza lievito, senza latte e a basso contenuto di nichel

260 ml di acqua , 210 gr farina di riso circa, una presa di sale fino rosa dell' Hymalaia, 3 cucchiai di olio d' oliva extravergine ... facoltativa una spolverata di rosmarino e alloro essiccati e ridotti in polvere.
 In una pentola di ceramica porto ad ebollizione l’acqua con l’olio e poi verso la punta del cucchiaino di sale. Tolgo dal fuoco e verso subito la farina poca per volta,  (aromatizzata se avete così scelto), mentre rimesto per qualche minuto con una spatola larga di legno, di modo che il composto inizi ad unirsi.
Poi verso tutto sulla spianatoia e a palmi accoppati che raggruppano le grosse parti di impasto e lo contengano tutto, con tocchi rapidi atti ad amalgamare il tutto senza scottarmi,  formo una palla liscia. Potete bagnare le mani ogni tanto in una ciotola di acqua fredda per mitigare la sensazione di scottarvi.
Lo divido in 4 parti uguali e con il matterello inizio a stendere una sfoglie abbastanza  fine. Se vedete che si attacca al legno, mettete un foglio di carta forno per stendere senza problemi. Copro le altre tre parti con una ciotola di vetro, mentre comincio a cuocere la prima in  padella molto calda (uso sui miei fuochi normali a gas quelle pesanti adatte a fornelli da induzione) a fiamma un po' vivace e rigirandola un paio di volte per lato, finchè non abbia una bella doratura, ma senza asciugarla eccessivamente. Appena messa in padella dopo 5minuti la giro, lascio cuocere pochi minuti l'altro lato e poi di nuovo la rimetto sul primo lato e a questo punto lascio cuocere di più. In questo modo evapora la prima umidità e solo rigirandola formerà delle bolle caratteristiche che la alleggeriscono.Si mantengono bene anche per 2-3 giorni, basta scaldarle leggermente in forno a 170 per 5-10minuti.



Devono restare morbide.  Quindi faccio raffreddare su una grata. Mentre questa si avvia a cottura finale ovviamente mi inizio a stendere la seconda sfoglia e così procedo.
Potete mangiarle così al naturale o farcirle come un panino o meglio come una piadina.
I giorni seguenti potete anche metterle nella padella coperte a fiamma media. Si riammorbidiranno. Se invece le scaldate ulteriormente saranno così croccanti che potrete usarle a mo' di lasagna, intermezzandole con verdure e formaggi e passandole al forno.
La conservazione : vanno tenute in contenitore non chiuso poichè cuocendole che restino morbide, avranno in sè ancora umidità che se chiuse svilupperebbe muffe come d'altra parte qualsiasi pane. Se invece le asciugate bene in padella cuocendole, non gli servirà aria. Io in genere la parte che consumo in due giorni la metto in vassoio coperto da panno di lino, quelle ben cotte che uso nei giorni seguenti per similparmiggiana di verdure, le chiudo.
Diciamo pero che cotte tutte morbide fa più comodo per potersele gestire come si cerde poi nei giorni seguenti poichè conservandole senza chiuderle si asciugheranno comunque se non le consumate o potrete comunque passarle in forno o padella per renderle croccanti e usare per fare sformati


Alla prossima ricetta... di cosa ho già un'idea... un secondo veloce ma  che potrebbe essere anche un piatto unico ;)



lunedì 6 novembre 2017

Buonbrutti, i miei biscotti senza albumi, senza latte, senza lievito, gluten free e a basso contenuto di nichel

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Rieccomi  a precedere l'alba come da qualche mese in quà che l'insonnia si è fatta più viva, inevitabile per tutto il patatrac di sintomi che l'allergia alimentare al nichel mi sta risvegliando.
Novità... ho dovuto mettere gli occhiali per leggere e anche se a 45 anni ci stanno... l'oculista non esclude che sia stato anche per il calo di peso improvviso che Mister Perfido Nichel mi sta causando.

Ierisera ho ridato purtroppo il benvenuto ufficiale anche a Mister Reflusso con cui due anni fa ho convissuto per ben 7 mesi, costretta a dormire seduta nel letto quando per la gluten sensitivity non digerivo più nemmeno l'acqua. Calavo un kilo al mese... un'altra tortura... io non ho mai amato le diete, i cambiamenti di linea... a me l'arrivo dell'estate, la prova costume e company... mi facevano un baffo . Che stress dover cambiare il guardaroba... quell'idea mi ha sempre trattenuta fin da ragazzina dal provare a fare diete. Preferivo cambiare pian piano alimentazione, correggerla e così ho fatto. Eppure non bastava a quanto pare.. se nasci difettata non è che possono farti dialisi di tutte le cellule zoppe e ubriache. La farai tu stessa man mano se capirai dove agire... per poi morire almeno felice di averti ascoltata , vada come vada, qualsiasi risultato otterrai.
Ricordo come mi ostinai a non prendere medicine ... mentre mio marito in contemporanea si viveva il suo reflusso per altri motivi , ma  seguendo il protocollo medico (noi siamo Mister A e Miss Z) assumendo i cosidetti gastroprotettori e roba varia ... io manco a pagarmi avrei preso nulla di chimico perchè avevo promesso a me stessa di disintossicarmi dalla medicina allopatica, la comune medicina.
Che poi  leggetevi qualche articolo al riguardo... alla fine studi hanno dimostrato i danni che fanno... e a me alla fine mi aiutò un fermento thailandese di 7anni a lui tutte quelle schifezze non aiutarono affatto. Così smise e provò "quella roba" , i miei fermenti... ed evitando anche certi cibi, pian piano gli sparì.
Adesso però sono in fase resettaggio completo degli alimenti e con Mister Reflusso dovrò rifarci i conti volente o no , prima di poter riprendere i miei amati fermenti sia autoprodotti che quelli molto invecchiati.

Il reflusso così forte, invalidante il sonno, onnipresente di giorno a toglierti del tutto la voglia e il bisogno di alimentarti... una volta passato  era rimasto il mio spauracchio, il mio incubo. Ho pregato di non doverlo mai più rivivere, ma adesso ... lo affronterò nonostante il magone perchè se così deve essere, sarò io a vincere... di nuovo  e senza schifezze.
Intanto mi ha risposto una nutrizionista che si intende di questa allergia e delle altre che ho... pare che dovrò indagare immunologicamente e per adesso lei mi aiuterà con un piano alimentare detox. La conoscerò entro fine mese ... per ora attendo i  risultati dei tanti esami del sangue con cui mi presenterò a lei.

Oggi sono qui a lasciarvi una buona buona buona... ricetta di biscotti che mi sono riusciti due giorni fa, ma con sto reflusso più della metà della dozzina sfornati sono ancora lì... a farmi gli occhioni dolci mentre le papille iniziano a danzare appena li guardo e  la mente ha inondazioni di ricordi gustativi tentandomi come neanche potete immaginare. Roba da canti delle sirene di Ulisse moltiplicati per centomila... ma io resisto... e li consumerò una briciola per volta quando mi piglia quella voglia di dolce... una voglia che qualcosa dentro mi dice che non dovrà solo essere resettata, ma pian piano cancellata per sempre.
Fatto sta che io continuerò a sperimentare anche laddove non potranno le mie papille usufruire del risultato, perchè ogni ricetta riuscita sarà utile in futuro a mia figlia in primis e anche per Mister A.

In questa ricetta prima di tutto gluten free, c'è solo un tuorlo e niente albumi.. perchè l'albume fa alzare l'istamina e nell'attesa di appurare se ho problemi anche con quella, evito. (Per una lettura di apprendimento/ approfondimento dei cibi più allergenici riguardo l'istamina leggete qui http://www.allergyverona.it/alimenti.htm )
Inoltre come noterete d'ora in poi sono tornata all'uso del burro invece che l'olio perchè ahimè per assurdo  in questo caos, lo digerisco meno peggio. Sto cercando quello chiarificato a un prezzo ragionevole... ma il classico in commercio è in una bella latta di metallo e l'ho lasciato lì dove visto... al supermercato.
Questa ricetta sinceramente la riproverò a fare nonostante sia riuscitissima e strabuona... ma voglio provare con pochissimo zucchero e solo 50 gr. di burro.
Li chiamerò i buonbrutti alla riscossa 😁

Ok, ok, per quei pochi che son riusciti a rimanere su questa frequenza dopo il mio tanto irrimediabile blaterale... passo alla ricetta e buon bella giornata a tutti 😎😄😘

BUONBRUTTI alla mela gluten free, senza albumi, senza latte,  senza lievito e a basso contenuto di nichel

Per 15 biscotti
200 gr di farina di riso, 50 gr amido di tapioca, 100gr di burro,90 gr di zucchero,1 tuorlo,  1/2 cucchiaino bicarbonato, 1 mela golden (o altra frutta consentita se siete oltre la detox) ,
Si mescolano bene farina e bicarbonato e al centro si aggiungono il tuorlo, lo zucchero e il burro ben ammorbidito (tirandolo qualche ora prima fuori dal frigo o poco prima di impastare sciolto a bagnomaria).
Tagliare le mele a pezzettini, aggiungerle all’impasto, e cercare di farne una palla di frolla da far riposare avvolta in pellicola, almeno 30 minuti in frigorifero, meglio un' ora trattandosi di tipo di impasto molto friabile.
Poi si fa dell'impasto tante palline che si possono schiacciare  e lasciare così o, tenendo presente che l'impasto è fragile, cercare di stenderlo in una sfoglia unica,   col matterello fra due fogli di carta forno , trasferendo direttamente in teglia il foglio su cui lo si è steso. Per i più audaci dalla sfoglia si posso ricavare volendo anche formine, ma l'impasto lievita abbastanza ed essendo morbido non so quanto mantenga la forma sui bordi. Provate e saprete dirmi. Infornare quindi a 170 gradi per 15 minuti, ma regolatevi spezzandone uno e assagiando grado di cottura. Potrebbero piacervi più cotti.
Buon appetito... e notiziatemi se li provate  a fare 😉


domenica 29 ottobre 2017

Dolcetti con solo tuorli e mela gluten free, senza latte,senza lievito, a basso contenuto di nichel

E rieccomi qui, dopo ieri col  mio blaterale nel Post precedente  sulla nuova sfida di salute con la subentrata allergia al nichel, come promesso, oggi a voi la ricetta dei dolcetti che ho sfornato con successo.
Senz'altro devo mirare a fare ancora meglio, molto meglio... eliminare anche quei due tuorli, ridurre gli zuccheri e forse anche la farina di sorgo che ancora non so per certo se vada bene o male per il nichel. Fatto sta che intanto ho tolto gli albumi essendo fra gli alimenti che alzano l'istamina e quasi certamente  ho anche quel problema.
Cosi come ho tolto il lievito in bustine e non potendo usare lievito madre per il glutine (devo provare a farmene con farine senza glutine) sono tornata al caro vecchio buon bicarbonato. Sto cercando il solo cremor tartaro e riproverò a farli con quello.
Il risultato  adesso, così come da questa ricetta, è stato molto buono per me, potrei dire ottimo se non che prossima volta diminuirei anche di una decina di grammi lo zucchero.
Alcuni li ho guarniti con un pezzetto di fichi per il marito e i miei lasciati semplici.
Ma se non avete problemi si possono guarnire prima di infornarli con tante belle cosine: pezzetti di cioccolato, di pistacchi e uvetta passa, nocciole, mandorle o altra frutta secca e anche di pezzetti di mela o altro frutto spolverandoli leggermente di zucchero.
E sempre se non avete problemi col nichel , ma solo col glutine, potete usare al posto dell'amido di tapioca quello di mais o maizena. E la farina di sorgo sostituirla con altro tipo... di grano saraceno, teff, di ceci, di amaranto, miglio.
A voi la mia ricetta :)
Se provate a farli ripassate per dirmi il vostro parere e  se avete domande chiedete in commento.
Buona domenica mondo.

Dolcetti con tuorli e mela, gluten free, senza latte, senza lievito, a basso contenuto di nichel

290 gr Farina di riso finissima, 50gr amido di tapioca, 50 gr fecola di patate, 30 gr farina di sorgo, 1 mela (ho usato le Val Venosta), 2 tuorli, 110 gr zucchero di canna, 90 gr burro, 2 dita di latte vegetale( di riso), 1/2 cucchiaino di bicarbonato, un pizzico di sale.

Procedimento:
Ho mescolato farina, amido e fecola col bicarbonato e sale. Intanto sciolto leggermente a bagnomaria il burro (o tenerlo fuori frigo da molto prima d'impostare di modo da  farlo ammorbidire bene). Ho ridotto lo zucchero a velo nel macinacaffè.
In una ciotola di vetro ho quindi iniziato a sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiunto  la mela grattuggiata, frullato ancora, poi il burro e poi il latte.
Ho amalgamato bene e versato poco per volta il composto con farina.
Il composto finale era ben cremoso, ma ovviamente non liscio per la presenza della mela grattuggiata.
Ho versato a cucchiai in stampini di carta da muffin  e messo in forno a 180° per 45 minuti. Fare la prova stecchino.
Nella prima foto appena sfornati... nella seconda fatta stamane perchè avevo dimenticato di spezzarli e fotografarne l'interno, vedete come sono dentro... direi di una consistenza fra l'amarettoso e proprio da muffins, lievitati, morbidi e delicati.
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sabato 28 ottobre 2017

Ci risiamo... nuova intolleranza... quindi nuovi esperimenti per ricette senza nichel

Ci risiamo in tutti i sensi... son tornata al mio piccolo sperduto blog di cucina, ma sono anche messa di nuovo come due anni fa... a combattere contro una nuova intolleranza e rivivere lo stesso assurdo iter con gli altri intorno... iter di incomprensioni, sottovalutazioni della cosa, delusioni e compagniabellaappresso!

Stavolta è sopraggiunto il nichel... che sta letteralmente ovunque. Se non c'è di suo in un alimento, ce lo trovi per contaminazione essendo un inquinante.
Leggendo ho appreso che è un aptene ossia molecola di per sè non antigenica ma che coniugata a una macromolecola (carrier) stimola la produzione di anticopro contro se stessa.

Anni avevo problemi mangiando spinaci, mais tostato, noci, nocciole, piselli, legumi ...bocca amara e spesso si irritava il palato. Semplicemente evitavo fin dove potevo.
Se ripenso poi a quando ero bambina ricordo nitido il prurito alle mani di tante microbollicine piene di acqua che mia madre ha sempre sottovalutato alla grandissima... per ovvia ignoranza dell'esistenza del nichel come problema credo.
Fatto sta che proprio una settimana fa mi è ricomparsa qualcuna di quelle bollicine, senza prurito. Di contro la pelle della mano destra è diventata come carta vetrata, ma questo succedeva ogni anno da una decina in qua, quando sopraggiungeva l'autunno. Però stavolta anche la mano sinistra sta iniziando a rovinarsi... e questo credo sia un altro sintomo.
Poi dall'inizio di quest'anno ho cominciato ad avere coliche renali sempre più spesso, coliche di aria, dolori articolari, problemi alla vista, stanchezza strana pure se riuscivo a dormire(ma ho un corpo che dai miei 19 anni non riposa più di 6 ore. Ora ne ho 45 quasi) e alcuni altri piccoli problemi.

Dopo il riassesto col glutine avevo risolto difficoltà di digestione e il reflusso con i miej amati fermenti thailandesi di 7 anni e quelli che mi autoproduco. Un periodo stressante al massimo in cui son stata costretta 7mesi a dormire seduta nel letto... un incubo visto i problemi di ernia sia a stomaco che sul fianco, la scoliosi e la cervicale rovinata. Ora ricomincio ad avere di nuovo questi problemi e mi si contorce il pensiero e lo stomaco alla sola idea di doverci ripassare.
Ma quello che mi ha fatto capire che quasi sicuramente si tratta di un problema col nichel sono state due cose: per dei mesi non ho portato (me li ero persi in trasloco e poi li ho ritrovati) i miei orecchini. Sempre messo solo quelli , di oro 18k e sempre portato solo quel paio di orecchini. Li ho rimessi e mi arrossavo e prurivano a non finire. Ho insistito due settimane e quando li ho tolti tempo dieci giorni e mi si son chiusi i buchi... assurdo visto che ero stata mesi senza.
Poi secondo episodio: un mese fa ero fuori con mio marito a fissare degli scaffali di ferro per le piante. Stavo maneggiando a mani nude del filo di ferro, che mi lasciava le mani annerite... ho continuato noncurante.
Ho finito di sistemare anche le piante e il terrazzo...due ore in tutto e poi di colpo sentivo gonfiore alla lingua... mi vado a guardare ed era con tanti ponfi come se mi avesse punto una zanzara. Mio marito è andato in farmacia a farsi dare un antistaminico e dopo un giorno i ponfi si sono ridimensionati, ma ho iniziato ad avere forti problemi con gli alimenti. Tante cose , tantissime mi davano bruciore sulla lingua, gonfiore al palato e poi gonfiore intestinale, ancora coliche. E sto così ora tutti i giorni... la lingua e il palato sempre così, la colica mi ha preso ancora tre giorni fa mangiando biete cotte solo con olio di oliva, rosmarino, alloro e un po' di aglio.

In questi ultimi due mesi sono stata davvero tanto giù, disorientata, nervosa, spersa e smarrita e io stessa forse provavo a minimizzare perchè sono troppo stanca dei problemi di salute. Ma poi ho iniziato a metabolizzare e accettare la nuova realtà e ho cercato il mio modo per iniziare a raccapezzarmi.
In questi frangenti succede come spesso sentiamo dire... ti stanno vicino e ti sono più utili gli estranei che chi ti vive accanto e chi sarebbe addetto ad aiutarti (i camici bianchi).
Sono ancora da sola ad affrontare tutto e quindi ne ho preso atto e da tre giorni sto provando a reagire, a ritrovare il sorriso, a darmi da fare cominciando dall'essenziale del quotidiano.
Ho trovato un piccolo sostegno in qualche gruppo specifico su Fb, inerente questa allergia. E sempre lì fra i miei contatti, un giorno che ho ceduto a scrivere poche parole di esasperazione, son saltati fuori fra i miei contatti alcuni aiuti suggerendomi possibili medici a cui rivolgermi. Lontani per lo più...ma devo vedere come fare.

Ora dopo, carne, latte e glutine devo fare una dieta disintossicante e quindi togliere una marea di altri alimenti, non solo pieni o mediamente pieni di nichel, ma anche stimolanti istamina e tanti altri che non digerisco. Praticamente ( e non scherzo) quello che riesco a mangiare davvero senza problemi è , per ora, solo riso, zucchine e mele.
Anche con l'acqua sta diventando un terno al lotto... una marca sconosciuta trovata per caso una sola volta non mi ha dato reazioni in bocca.

Esaspera, esaurisce, abbatte, fa venire ansia a mille e paure su paure tutto questo... e forse anche soprattutto doverlo fare da sola... dover resettare ancora, dover cercare e ricercare,  dover fare guscio a tante cose e persone intorno, doversi alzare al mattino come se non avessi mai dormito negli ultimi due mesi, alzarti e assumere un'espressione similserena per non far pesare a tua figlia il tuo problema, perchè lei assorbe e tiene dentro e poi le girano solo lacrime dentro. So quanto fa male non buttare fuori. So quanto danno ho già fatto a crescerla senza filtri. Ora devo smettere perchè è grande e ci sbatterà il muso da sola... non deco mettermici pure io.
Mi sveglio col magone e con la voglia di  scappare su un altro pianeta ... o forse è solo voglia di tornare da dove si è venuti.
Però poi subentra la parte tosta di me.. quella che sa che c'è di peggio come la notizia ieri che il sempre sorridente ragazzo(poteva essere mio fratello) da cui mia figlia andava sempre a comprare sgabei, al panificio/focacceria qui nella piazza giù alla discesa, si è impiccato ... e quegli occhi però lo sentivo che lo tradivano, che aveva altro  dietro il sorriso. Ho pregato per la sua anima.. e poi ho pregato per la mia.
Ho pensato a mia nonna, poi alla parte di me che ancora ha rabbia per mio padre defunto ...e per mia madre e per me stessa, alla parte di me che sente che la vita va onorata, le paure affrontate per essere superate, quella  che ha per motto " tutto passa" , quella che si ricorda quanto in altre occasioni è stata altrettanto dura all'inizio, quella che si ama e sa che ce la farà... da sola, contro tutto e tutti coloro che derideranno, minimizzeranno e quelli che peggio daranno solo indifferenza quando dovrebbero essere proprio loro a starmi vicino e aiutare.

Io stamattina volevo postare la ricetta di dolcetti quasi nichel free( ci sono due tuorli) che ieri hanno suggellato con la loro riuscita il mio volercela fare.  E invece vedi che cosa ho buttato giù... uno sfogo. Ok, ci sto... inauguro una nuova etichetta " Sfogo" .
La ricetta al prossimo post... domani... promesso!

lunedì 1 maggio 2017

Dolcetti ai canditi senza olio e burro, gluten free

Non so voi, ma a questa giornata di inizio maggio, fra il buongiorno dato dalla pioggia bigia e la staticità dell'atmosfera impigrita del circostante, ho sentito il  bisogno dare un senso per non farmi trascinare l' umore nell'apatia.
E cosa di meglio se non che creare una nuova ricetta?
Sinceramente finchè non ho sfornato questi dolcetti, ho pensato di aver peggiorato l'andazzo e invece... sorpresaaaa... sono buoni .
La cosa bella è che hanno una consistenza che finora non mi era riuscita con altre ricette: croccante fuori e morbido dentro.
Passiamo quindi subito alla ricetta.

DOLCETTI AI CANDITI SENZA OLIO E BURRO, GLUTEN FREE
INGREDIENTI:
90 gr. di riso integrale ( io macino il riso in chicchi), 35 gr. di riso consistenza impalpabile (Probios), 40 gr. farina di miglio bruno integrale, 80 gr. farina MixIt (Scher), 10gr farina di polpa e semi di carruba,  60 gr. Tapioca, 60 gr. amido di riso, 20 gr. amido di mais, 15 gr. farina di ceci, 3 gr. xantano, 100 gr. di zucchero, 2 uova medie, mezzo bicchiere di latte di riso,  tre cucchiai di panna di riso, mezza bustina di lievito con cremor tartaro,  frutta candita a pezzettini.

PROCEDIMENTO:
Si miscelano tutte le farine, amidi, lo xantano e il lievito e al centro si versa uova, latte, zucchero e panna. Si amalgama tutto bene. Risulterà un impasto molto legato,ma va bene così.
Alla fine si aggiunge la frutta candita si mescola ancora.
Foderando la teglia di carta forno e aiutandosi con due cucchiai, si formano porzioni di impasto grandi quando una susina.
Preriscaldare a 180° il forno e cuocere 40minuti.
Se distribuite l'impasto su due teglie a metà cottura scambiatele di posto .
 Ed eccoli qua, semplici, veloci e buoni.


giovedì 20 aprile 2017

Strani percorsi... o forse no...

Rieccomi... ed è passato solo un mese? Uhauuu, sto migliorando!
Questo lasso di tempo trascorso è stato intensissimo... mi sembra di aver vissuto sei mesi in quattro settimane mentre negli ultimi tre anni il tempo passava a mo' di soffio da un mese all'altro. Incredibile, sì !!!
Credo che siano avvenute strane connessioni fra me e il mondo in cui vivo . Forse anche qualche congiunzione astrale particolare che mi ha dato un'energia particolare per attuare alcune cose che da anni mi passavano per la testa ma ero impossibilitata a realizzare, vista una certa condizione che mi cingeva.
Ma per farla breve  sono su una nuova strada... quella dell'incremento autoproduttivo dato che ho imbandito il mio terrazzo non solo più di piante grasse, succulente, verdi e da fiore, ma... orticole.
E inutile dirlo i miei pensieri sognano già tutto nel mio piatto e le mie papille gustative  di riassaggiare gusti dimenticati.
A settembre avevo anche iniziato a farmi il compost in secchi ed ora la parte in fondo era pronta avendo usato i fermenti thailandesi e le loro madri. Altrimenti non avrei certo avuto nulla di pronto dopo solo sei mesi e mezzo.
Quindi ho preparato i vasi del trapianto miscelando compost e ogni tanto li innaffio coi fermenti anche se son vuoti, in attesa delle piantine che hanno germogliato e altri semi pigri.
Ma tiralacordaabordo... non era di questo che stamane volevo parlarvi. Cioè si, volevo accennarvi che questo blog si arricchirà di nuovi post riguardanti l'autoproduzione di verdure, ortaggi, erbe  e quanto utile in tavola e alla salute, ma dovevo solo accennarvene per poi raccontarvi cosa è successo ieri mattina.
Chi mi conosce dall'altro mio blog della mia mia storia con Rampy  e di tutti i post che scrissi finché mi lasciò. Quindi non mi prenderà per matta adesso se dico che ieri ho cercato di salvare un'ape. E dopo ho anche accompagnato fuori una coccinella.
Per chi lì per lì mi ha scritto "dagli 50euro che si prenota l'albergo" non ho avuto parole perché chiunque giudica e si diverte prima o poi ci si trova nella situazione che deride o critica. Se non in questa vita di certo nelle successive.

Io vivo di forti desideri, enormi attese, di lunghi lassi pazienti ad ammirare il silenzioso passare del tempo che proprio cosi insegna e parla. Eppure non sto mai ferma. E in tutto questo mi sento enormemente fortunata!
Ieri mattina ho imparato tanto altro e l'emozione e la commozione che mi ha riempito,  ancora oggi sale forte da dentro ed esplode in sorrisi e felici occhi lucidi.
So che alla fine pochi percepiranno il senso, il messaggio di questo post, altri si sentiranno straniti senza capire perché, ma forse il più potrebbe volermi scrivere che sono matta, stupida, assurda... e a me non importa.
Ho imparato a distinguere quando una cosa è un problema mio, quando no o non più.
Pertanto veniamo al racconto di Apina.
Apina doveva essere una giovane adulta di certo. Ci siamo guardate, studiate, abbiamo comunicato in silenzio per millesimi di istanti che ci sono bastati a scegliere come comportarci l'una con l'altra.
Ci sarà stato egoismo, presunzione da parte mia,  incoscienza di certo... e lei... lei non so se avesse mai avuto a che fare con altri esseri umani a distanza cosi ravvicinata, lei non so se era quella che spesso da marzo ho visto posarsi sui fiori di echeveria, calle, azalea e ultimamente tradescantia. Ma... ma lei ieri mattina era lì per terra.

Avevo passato la notte insonne col mal di stomaco e al risveglio, dopo che mia figlia era uscita per andare a scuola,  mi sono attardata a letto per recuperare qualche ora di sonno. Quando alle 9,30 apro le finestre, dò una rapida occhiata se il vento ha fatto danni nelle ore notturne ... per fortuna no, nessuna pianta spezzata, nessun vaso buttato a terra e la mia pseudoserra a posto (approntata per mettere riparate su uno scaffale fatto coi pallet dal marito le piantine germogliate)
Nessun danno per me... ma ai piedi del tavolino di legno vedo un'ape leggermente immobile.
Lì per lì, pensando stesse solo sostando, rientro. Quando dopo quasi mezz'ora riesco per stendere i panni e la vedo ancora lì, capisco che sta male , forse per le temperature calate di colpo (sui  9 notturni da tanti più che stavamo solo pochi giorni fa e pare che debbano ancora scendere).
Mi chino ad osservarla:  faticava a muoversi ma appena mi ha visto chinarmi ha cercato di cacciare il pungiglione, solo che pure se voleva pungermi era lampante che non aveva la forza. In quei pochi movimenti fatti ho visto chiaramente che si trascinava letteralmente il resto del corpo. Per un attimo ho pensato stesse morendo senza scampo. Solo un attimo.
Son rientrata, ho preso una scatoletta di formaggio vuota che stipavo, degli avanzi di canna di bambù con cui avevo già fatto delle casette per api da appendere(e appese) sul mio terrazzo, e sono andata a porgliela davanti, con la paura del suo pungiglione ritratto ma pur pronto. Stavolta, strano, non lo ha cacciato.
Ho atteso pazientemente che riuscisse ad entrare... andava a rallentatore. Ha davvero faticato per infilarsi ed è rimasta sull'uscio del buco della canna più larga.
C'era ancora abbastanza vento e ho messo quel similriparo sotto un'azalea bianca ancora non in fiore, a sua volta rintanata all'ombra di calle e un vaso di bouganvillea

Non l'ho portata nelle casette già appese perché avevo paura cadesse da lì. E c'era pure vento.
Son rientrata e ho scritto in due gruppi di Fb, uno di orti balconari e uno di identificazione insetti di Fb per capire che fare per aiutarla. Ho chiesto anche di entrare in un gruppo di apicoltori, ma all'ammissione avevo già ricevuto risposta da uno dei due gruppi("Insetti e altri artropodi-un fantastico mondo da scoprire") : mettere acqua e zucchero e metterla al sole.
Il sole non era ancora arrivato e ho messo acqua e zucchero, ma l'ape era rimasta quasi immobile. Ho reciso dei fiori di azalea rossa e di echeveria e gliel'ho posti accanto, ma nulla restava ferma. Muoveva solo la testa e le zampe quando mi avvicinavo troppo.Chissà che accidenti o minacce mi stava urlando 😁
Intanto è arrivato il sole e anche il vento si è smorzato. Nel gruppo "Orto balconari Coltivatori",  mi aveva appena risposto anche una delle amministratrici, P.,  dicendomi che le era successo in inverno e lei aveva messo miele vedendo l'ape in rapida ripresa e presto volata via.
Ho spostato la mezza casetta su uno dei due vasi di bulbi di amaryllis  all'inizio della ringhiera del terrazzo , unico punto in cui arrivava il sole al momento.Ammetto la mia ignoranza:  credevo il miele lo producessero per le loro pupe e loro si nutrissero solo di polline.
Tento anche col miele... ne avevo di castagno, ne ho messo su uno stuzzicadenti e gliel'ho posto di fianco alla canna da bambù, con la paura di essere punta.
Come glielo metto la vedo iniziare a muoversi e assaggiare e nel giro di qualche istante è stato chiaro che era rincuorata, si sforzava di mangiare, si leccava le zampe sporcate e poi le strofinava sul bordo della vaschetta.
Allora son andata a metterne un cicinin di più in un tappino di bottiglia(rosa) e ho tolto l'acqua e zucchero (con la paura mi pungesse) mettendo solo acqua in un altro tappino bianco. Ha iniziato a mangiare più vorace, a muoversi un filo meno lenta, finché ha cercato di arrampicarsi sulla casetta e andare vicino ai fiori. Cadendo e riprovandoci è riuscita. Ha fatto un battito leggero di ali e ha curiosato i fiori.
A quel punto mi son resa conto che era mezzogiorno e non avevo combinato nulla in casa . Attendevo anche un ospite per pranzo... non potevo fare altro e sono rientrata. Dovevo sbrigarmi a mettere su il sugo e fare delle polpette.
Ma ogni due per tre andavo a vedere e lei era sempre lì e sembrava davvero in ripresa. Prima di mettere le mani nel macinato son riandata e ... sembrava avermi atteso ... prima di volare via ha battuto le ali con la testa alzata verso di me e poi è andata via in un soffio.

In tutto quel tempo ho pensato più volte che poteva pungermi e  che avrei fatto nel caso. Mi era già successo molti anni fa. Uscendo dal portone di casa avevo accidentalmente urtato col dorso del piede un'ape che ronzava bassa... rigonfiamento istantaneo ed ero finita in ospedale.
Ero anche mezza influenzata e tutto quel vento, entrare e uscire fra caldi di casa e freddo fuori... chissà l'indomani come sarei stata.
Mi sentivo un' incosciente. A gran parte di me non importava. Volevo solo provare a salvarla.
Quando è volata via il sole è scomparso, il vento è ritornato, ma sono rincasata emozionata, felice per lei e commossa.
Pensavo fosse finita lì. Ho preso a spolverare e in camera di mia figlia dove alle finestre c'è zanzariera, dopo aver passato l'aspirapolvere c'era una grossa coccinella arancione. Ho afferrato la prima cosa a portata.... un  tappo di un deo spray corpo, gliel'ho posto davanti e c'è entrata senza volare in giro ho messo la mano davanti e l'ho portata fuori in mezzo alle foglie di fragole, sotto il kumquat che fino a qualche settimana fa era attaccata dalla cocciniglia. Spererei resti sul mio terrazzo per aiutarmi con gli insetti infestanti che potrebbero ripresentarsi, ma mi è bastato non averla ammazzata aspirandola mentre spolveravo.
A fine giornata avevo pure la tosse più pesante, la sinusite riacutizzata, ma ero felice, pazza ma felice.

Se vi state chiedendo perché ho messo delle casette per le api, quelle casette sono solo dei ripari . Li intravsdete in questa foto... una pende dalla yucca e una più in alto vicino al muro dalla grata su cui far arrampicare la bouganvillea.

Da ragazzina mi son trapassata un dito con un chiodo per cercare di fare una casetta per gli uccellini... pochi anni fa ho allevato una chiocciola trovata nel broccolo... i ragni in casa li accompagno fuori se mia figlia li vede(per me possono restare e restano quando li vedo solo io), le lumache di terra che mi spiluccano il geraneo e qualche succulenta d'inverno le lascio stare.
Ognuno fa come vuole... io devo davvero essere costretta a difendermi per concepire di sterminare un insetto, cioè ho difeso la malva invasa da galle e sputacchina , la salvia infestata di afidi, il kumquat da cocciniglia prima e  larva minatrice poi... e l'ho fatto con fermenti thailandesi, spray di macerato d'aglio e olio di neem... proprio per cercare di non ammazzare gli insetti impollinatori.
Lo sappiamo tutti che le api sono utili per far fiorire e fruttificare le piante... e io ho pure iniziato un orto in terrazzo, per cui se voglio i frutti dalla pianta di zucchine serve che le api le impollinino, altrimenti tocca farlo a mano.
Che poi sinceramente se la natura ha creato tante specie di insetti, piante, esseri... ognuno avrà il suo scopo e motivo d'essere. Credo che su questa terra se qualcuno deve considerarsi di troppo siamo noi , siamo noi a crederci più o meno padroni, a volere sempre più, a non saper apprezzare i doni della vita e della Natura e a sbagliare a valutare le nostre capacità. Saremo fatto per grandi cose ma abbiamo messo gli occhiali sbagliati!
Comunque se vi trovate dinanzi a un' ape in difficoltà provateci...provate ad aiutarla... magari senza chiedervi il perché ;)
Passo e chiudo 😘

domenica 19 marzo 2017

Lasagne gluten free peperoni e basilico con crema di verdure

Rieccomi a raccontarvi  la mia ricetta delle lasagne ai peperoni e basilico con crema di verdura.
Le lasagne sono un piatto che quando ero glutinante facevo davvero raramente.
Mi venivano sempre male. Ma una domenica mattina che avevo voglia di farmi un po' di tagliolini senza glutine, ho pensato di modificare la ricetta delle mie tagliatelle per ricavarne sfoglie di lasagna.

Anche se una parte l'ho ridotta in  tagliolini, la ricetta che segue non è adatta per questo essendo morbida da non permettere di ottenere la lunghezza continua che richiede questo tipo di pasta, mentre si è rivelata molto buona per le lasagne.

Le dosi di seguito non so quindi dirvi per quante persone bastino, avendone prelevato solo una porzione per due piccole porzioni(4 sfoglie) di lasagne per il pranzo mio e di mia figlia. Il marito lavorava.

Dal giorno prima era avanzata la crema di verdure che poi altro non era che il minestrone cotto con tre cucchiai di lenticchie decorticate. In frigo avevo due peperoni medio piccoli, uno rosso e uno giallo e così ero pronta a sperimentare.
Alla fine la figliola mi ha anche dato una mano a stendere la sfoglia, nonostante non fosse molto ben disposta verso le lasagne con verdura.
Solo che qui da sempre si mangia quel che passa il convento e i picci  raramente hanno spazio.
Fatto sta che alla fine a tavola proprio lei se le è gustate oltremodo, chiedendomi perchè non ne avessi fatte di più e il marito a cui avevo mandato foto del risultato è rimasto col languorino. E ovviamente mi tocca rifarle quanto prima.

Passiamo alla ricetta. E come saprà chi ormai segue questo blog io uso sempre un misto di farine naturali senza glutine ... e per ora ancora un po'di farine in mix pronti senza glutine.

LASAGNE PEPERONI E BASILICO CON CREMA DI VERDURE

Per la farcitura ( dose per due)

Due peperoni, basilico fresco o surgelato, circa 300 gr. di crema di verdura e lenticchie rosse decorticate( minestrone cotto con le lenticchie in padella antiaderente a cui aggiungo sale e olio solo una volta finito di cuocere), 125ml di besciamella di soia, parmiggiano ( o se si preferisce pecorino)  grattuggiato.


Per le sfoglie (dose per non so...forse 4persone)

20gr. Farina di ceci, 30gr. Farina di lenticchie rosse, 40gr, farina di sorgo, 50gr, farina di grano saraceno, 40gr. Farina di riso( possibile che ne servano alcuni altri cucchiai alla fine)  , 120gr, farina di riso integrale (di questo tipo uso macinarmi il riso integrale in chicchi per ottenerla), 20gr farina di teff, 30gr farina di amaranto, 65gr farina di Biaglut per pasta, 80 gr farina NutriSì, 30 gr, farina Ac Conad, 4uova(215gr), 3gr di xantano, 1cucchiaio di olio extravergine, 4cucchiai di acqua, sale.

Procedimento:
Si procede mettendo a cuocere prima i peperoni  ridotti a listarelle, in olio aromatizzato con aglio, a fuoco lento e coperti. Se necessario si aggiunge poca acqua. Quando son ben ammorbiditi si aggiunge poco sale e una bella manciata di basilico tritato o un paio di cucchiai di quello surgelato. E si lascia asciugare un po'. Spento il fuoco si lasciano raffreddare per poi intermezzarci le lasagne.
Per le sfoglie si procede mescolando prima tutte le farine poi al centro il resto degli ingredienti. Si lavora fino a ottenere una palla compatta, regolandosi se occorre altra farina, si aggiunge quella di riso. Io ne ho messo un altro paio di cucchiai. Ho lasciato riposare giusto 10 minuti coperto da pellicola, mentre montavo la macchina della pasta, disponevo vassoi di carta e riponevo le farine.
Si procede tagliando l'impasto in pezzi uguali di circa 1, 5cm di spessore e uno alla volta si stendono man mano col matterello quel tanto che basti a infilarli nella macchina per farne una sfoglia. Si mette prima a 1, poi a 2, poi a 3 e se piacciono ben sottili a 4. Si adagia ogni sfoglia su un vassoio di carta cospargendola leggermente di farina da  entrambi i lati.
Si passa a formare la lasagna. Ho usato una pirofila piccola in vetro pirex. Ho quindi mescolato quasi tutta la crema di verdura con la besciamella e un po' di  olio e sale. Ne ho messo uno strato sul fondo della pirofila , disposta poi una sfoglia, altro strato di crema e poi cosparsi i filetti di peperoni col basilico, procedendo così.
Sulla sfoglia finale ho cosparso parmiggiano e poi la crema.
Ho cotto a 190° per 30 minuti. E altri 10-15 coperta con carta forno per non far bruciare la superfice.
Controllate la cottura dato che ogni forno è a sè e vi regolate se occorrono altri minuti.
Se qualcuno riprovasse a farle mi faccia sapere che ne pensa... noi ci stiamo pregustando il momento in cui le riassaporeremo.

sabato 21 gennaio 2017

Dado vegetale fatto in casa

Oggi vi parlo di come ho iniziato a fare il dado vegetale granulare, sia secco che da tenere in congelatore proprio volendo. 
In web si trovano tante ricette e nel tempo me ne ero annotate alcune. 
Quando due anni fa , sul finire di agosto sperimentai la prima , non pensavo che non ne  avrei provato altre , ma di fatto mi son trovata bene con quindi quella è rimasta.
Con le seguenti quantità  si riduce tutto a 5-6 vasettini ma mi sono durati ben otto mesi contando che ne ho usato un paio di cucchiaini in media ogni 10-12 di giorni... perché alla fine non ci si fa solo la pastina o un riso brodoso, ma si usa anche per insaporire verdure, torte rustiche e tanto altro.
Sono due anni che ormai non ne compro più e devo dire che la prima volta mi son chiesta se ne valeva la pena far tanta fatica. 
Cosa rispondermi? Glutammato monosodico, inosinato disodico, guanilato disodico, estratto di lievito, aromi chimici, oli di colza o palma o entrambi, colorante...c'è bisogno di proseguire elencando anche il di più che si può trovare poi in quello di carne??? Non credo e basta a dire che non l'ho usato mai dacché mi sono sposata per 15anni e solo ad un certo punto ho inziato ad acquistarlo sporadicamente, ma ho smesso presto perché sono rinsavita e non potevo permettermi di tollerare  un additivo ipercalorico e senza sostanze nutritive  per proseguire sulla strada scelta nel 2010: quella di cercare di mettermi in corpo meno schifezze possibili. Anche se per riuscire veramente dovrei avere un terreno mio per coltivarmi tutto, o almeno andar via dalla città e spostarmi in campagna dove fare la spesa dal contadino. Ma se ci si deve adeguare a una situazione e condizione, da qualche parte si deve iniziare comunque per migliorare e dove si arriva si vedrà poi cammin facendo.
Di certo l'autoproduzione è qualitativamente cento volte meglio del prodotto finale industriale dove non sappiamo davvero cosa mettono perché le leggi e i controlli  non sono fatti a dovere, anzi peggiorano permettendo che in etichetta non sia un obbligo dichiarare tutto. Manco più del bio puoi fidarti.  Poi  sappiamo che  pur di viziare il palato, di renderci dipendenti, di causarci lentamente malattie per i legami che ci sono con le industrie farmaceutiche, ormai mettono anche quello che studi scientifici e comprovati hanno dichiarato cancerogeno e quindi dovrebbe bastare questo a smuoverci ad autoprodurre di più.

Ma senza sprecarci oltre in chiacchiere veniamo al sodo ed ecco ricetta e procedimento serviti:
900 gr di verdure fra sedano, carote, gambi dei finocchi, prezzemolo, zucchine e scarti di bucce e ortaggi vari, ridotte a un trito fatto a mano o col robot, come si preferisce, messe in padella a fuoco medio e dopo 10 minuti, aggiunto poco x volta 1/3 di sale grosso (rosa dell' Himalaya misto a iodato integrale ) girando spesso per farlo sciogliere. 
Appena le verdure rilasciano molta acqua si alza la fiamma girando di più e, quando si è asciugato un po',  si abbassa e  va lasciato per ancora mezz' ora . 
In padella occorre in totale quasi un' ora. 
Tenete presente che ho usato una padella del tipo da fornelli a induzione, quindi molto pesante non semplice antiaderente. Va da sé che a secondo del materiale usato i tempi possono aumentare o diminuire.

Si passa quindi tutto su teglia del forno foderata di carta forno e va  cotto a 130° ventilato girando ogni dieci minuti. A piacere si aggiungono spezie, nel mio caso son state timo, ginepro e cumino dei prati secchi e polverizzati.  La cottura in forno richiede  un' altra oretta, dopo cui si prova a togliere una bella cucchiaiata per passarla nel macinacaffè e vedere se diventa una polvere granulare e non umida. Se non abbastanza asciutta sarà  adatto a essere congelato. 
Devo dire che un po' la prima volta ne tolsi e congelai, ma giusto un vasettino perché poi congelare cose salate buono non è.
La mia vera intenzione era  farne dado secco da poter conservare mesi a temperatura ambiente,  per cui lasciai il resto  in forno altri venti minuti,  abbassando a 120°. Dopo cui messo in vasi sterilizzati ben chiusi.
Ovviamente facendo così due estati fa, consumai prima quello in congelatore perché volevo anche sperimentare se il secco avrebbe fatto muffe nel mentre finiva questo, ma non ne vidi, né olfattivamente sentii svilupparsene nei vasetti col secco neanche quando stava per finire l'ultima dose.
Questa scorsa fine estate l'ho rifatto e ho aggiunto anche cavolo rosso, ottenendo un granulato vinaccia di cui una parte l'ho mescolato a curry e curcuma in polvere sia per dare un gusto diverso sia per colorarlo diversamente e in modo naturale.  E l'ho lasciato tutto in forno per un' ora e mezza, oltre l'ora in padella. Fino a primavera inoltrata ho la mia bella scorta di dado interamente granulare.
La prossima volta  sperimenterò aggiunta di fermenti thailandesi e il nuovo essiccatore per ridurre i tempi di cottura.
E voi state pensando o mai ci penserete di provare a farvelo? 
Sperimentare è bello, autoprodursi le cose è più soddisfacente e salutare ... nulla da perdere di certo ;)
Bye ... alla prossima :)