sabato 21 gennaio 2017

Dado vegetale fatto in casa

Oggi vi parlo di come ho iniziato a fare il dado vegetale granulare, sia secco che da tenere in congelatore proprio volendo. 
In web si trovano tante ricette e nel tempo me ne ero annotate alcune. 
Quando due anni fa , sul finire di agosto sperimentai la prima , non pensavo che non ne  avrei provato altre , ma di fatto mi son trovata bene con quindi quella è rimasta.
Con le seguenti quantità  si riduce tutto a 5-6 vasettini ma mi sono durati ben otto mesi contando che ne ho usato un paio di cucchiaini in media ogni 10-12 di giorni... perché alla fine non ci si fa solo la pastina o un riso brodoso, ma si usa anche per insaporire verdure, torte rustiche e tanto altro.
Sono due anni che ormai non ne compro più e devo dire che la prima volta mi son chiesta se ne valeva la pena far tanta fatica. 
Cosa rispondermi? Glutammato monosodico, inosinato disodico, guanilato disodico, estratto di lievito, aromi chimici, oli di colza o palma o entrambi, colorante...c'è bisogno di proseguire elencando anche il di più che si può trovare poi in quello di carne??? Non credo e basta a dire che non l'ho usato mai dacché mi sono sposata per 15anni e solo ad un certo punto ho inziato ad acquistarlo sporadicamente, ma ho smesso presto perché sono rinsavita e non potevo permettermi di tollerare  un additivo ipercalorico e senza sostanze nutritive  per proseguire sulla strada scelta nel 2010: quella di cercare di mettermi in corpo meno schifezze possibili. Anche se per riuscire veramente dovrei avere un terreno mio per coltivarmi tutto, o almeno andar via dalla città e spostarmi in campagna dove fare la spesa dal contadino. Ma se ci si deve adeguare a una situazione e condizione, da qualche parte si deve iniziare comunque per migliorare e dove si arriva si vedrà poi cammin facendo.
Di certo l'autoproduzione è qualitativamente cento volte meglio del prodotto finale industriale dove non sappiamo davvero cosa mettono perché le leggi e i controlli  non sono fatti a dovere, anzi peggiorano permettendo che in etichetta non sia un obbligo dichiarare tutto. Manco più del bio puoi fidarti.  Poi  sappiamo che  pur di viziare il palato, di renderci dipendenti, di causarci lentamente malattie per i legami che ci sono con le industrie farmaceutiche, ormai mettono anche quello che studi scientifici e comprovati hanno dichiarato cancerogeno e quindi dovrebbe bastare questo a smuoverci ad autoprodurre di più.

Ma senza sprecarci oltre in chiacchiere veniamo al sodo ed ecco ricetta e procedimento serviti:
900 gr di verdure fra sedano, carote, gambi dei finocchi, prezzemolo, zucchine e scarti di bucce e ortaggi vari, ridotte a un trito fatto a mano o col robot, come si preferisce, messe in padella a fuoco medio e dopo 10 minuti, aggiunto poco x volta 1/3 di sale grosso (rosa dell' Himalaya misto a iodato integrale ) girando spesso per farlo sciogliere. 
Appena le verdure rilasciano molta acqua si alza la fiamma girando di più e, quando si è asciugato un po',  si abbassa e  va lasciato per ancora mezz' ora . 
In padella occorre in totale quasi un' ora. 
Tenete presente che ho usato una padella del tipo da fornelli a induzione, quindi molto pesante non semplice antiaderente. Va da sé che a secondo del materiale usato i tempi possono aumentare o diminuire.

Si passa quindi tutto su teglia del forno foderata di carta forno e va  cotto a 130° ventilato girando ogni dieci minuti. A piacere si aggiungono spezie, nel mio caso son state timo, ginepro e cumino dei prati secchi e polverizzati.  La cottura in forno richiede  un' altra oretta, dopo cui si prova a togliere una bella cucchiaiata per passarla nel macinacaffè e vedere se diventa una polvere granulare e non umida. Se non abbastanza asciutta sarà  adatto a essere congelato. 
Devo dire che un po' la prima volta ne tolsi e congelai, ma giusto un vasettino perché poi congelare cose salate buono non è.
La mia vera intenzione era  farne dado secco da poter conservare mesi a temperatura ambiente,  per cui lasciai il resto  in forno altri venti minuti,  abbassando a 120°. Dopo cui messo in vasi sterilizzati ben chiusi.
Ovviamente facendo così due estati fa, consumai prima quello in congelatore perché volevo anche sperimentare se il secco avrebbe fatto muffe nel mentre finiva questo, ma non ne vidi, né olfattivamente sentii svilupparsene nei vasetti col secco neanche quando stava per finire l'ultima dose.
Questa scorsa fine estate l'ho rifatto e ho aggiunto anche cavolo rosso, ottenendo un granulato vinaccia di cui una parte l'ho mescolato a curry e curcuma in polvere sia per dare un gusto diverso sia per colorarlo diversamente e in modo naturale.  E l'ho lasciato tutto in forno per un' ora e mezza, oltre l'ora in padella. Fino a primavera inoltrata ho la mia bella scorta di dado interamente granulare.
La prossima volta  sperimenterò aggiunta di fermenti thailandesi e il nuovo essiccatore per ridurre i tempi di cottura.
E voi state pensando o mai ci penserete di provare a farvelo? 
Sperimentare è bello, autoprodursi le cose è più soddisfacente e salutare ... nulla da perdere di certo ;)
Bye ... alla prossima :)