giovedì 29 marzo 2018

Il teff e i miei biscotti del sabato, con farina di chufa e teff, miele di melatiglio e panna,senza burro, gluten free, a basso contenuto di nichel

Questi biscotti li ho chiamati biscotti del sabato essendo fra le mie ricette più facili, veloci che solitamente faccio per lo più al sabato, ossia il giorno della settimana per me più pieno del solito.
Risulteranno dolci il giusto, di un bel colore ambrato e di un buon sapore dato dalla chufa e dal teff.
Della chufa vi ho già parlato in un mio post in cui vi davo la ricetta dei biscotti alla chufa e miele di arancio Clicca qui●

Il teff l'ho usato qualche volta tempo fa ma è ora che sto riprendendo ad utilizzarlo poichè sto cercando di testare qualche farina diversa che sia tollerata dalla mia allergia al nichel.
Per questo ricomincio con pochi grammi, nell'impasto ma voi se volete sperimentare la ricetta di oggi potete anche aumentare i grammi e abbassare quelli della mia miscela per biscotti che trovate in questo post Clicca qui ●
Da tenere presente che ha un suo particolare odore  e sapore, diciamo di noce, ma usato in quantità conferisce una sua  persistenza nel gusto che non a tutti può piacere.

Il teff è un cereale privo di glutine originario dell’Etiopia e dell’Eritrea, sfruttato sin dall’antichità per le sue proprietà benefiche e virtù curative.
Basta dire che fra i suoi benefici c'è che controlla lo stimolo della fame, regola i livelli di zucchero nel sangue, stimola la regolarità intestinale ed è antiossidante su tessuti e organi.
Ha una particolarità: l’amido resistente (o Resistant Starch) in esso contenuto non viene trasformato in zucchero, fermenta nell’intestino crasso, dando luogo alla formazione di acidi grassi a catena corta (acido acetico, acido propionico, acido butirrico) che migliorano la funzionalità del colon e favoriscono l’assorbimento di acqua e sodio, prevenendo le infiammazioni del colon.
Avendo il granello più piccolo al mondo non è possibile separare il germe dalla buccia,  per cui l'intero seme viene mantenuto nella macinatura della farina, conservando molto elevato il contenuto di fibre.
Poi il contenuto in calcio, potassio,  tiamina, niacina, vitamina B6 e carboidrati complessi (amidi digeribili lentamente) conferiscono al teff un basso indice glicemico, un elevato apporto nutrizionale quindi ottimo come integratore alimentare per atleti e diabetici, oltre che celiaci.
Inoltre se si tiene presente che una porzione di circa 100 grammi di teff contiene ben 14 grammi di proteine, (l’equivalente di due uova),  con un apporto giornaliero di tale quantità si potrebbe  provvedere ad oltre il 10% della dose consigliata di tantissimi minerali, come ferro, magnesio, fosforo e rame.
I granelli crudi di teff possono essere mangiati al naturale e nelle ricette diventare sostituto di semi e frutta secca.
In farina il teff è un ottimo addensante per zuppe e stufati. Sono ottimi abbinati ai legumi.
Direi che ci sono validi motivi per introdurlo nella nostra alimentazione e visto che è adattissimo sia alla panificazione che ai prodotti dolciari, ci sono più modi per usarlo.

Passo quindi alla ricetta.

Biscotti del sabato con farina di chufa e teff,  miele di melatiglio e panna, senza burro, gluten free, a basso contenuto di nichel.

190 gr mia miscela per biscotti, 20  f. Chufa, 10 teff,  1 uovo, 1 pizzico di sale , 45 gr di miele di melatiglio, 3 cucchiai di olio di riso , 40gr di panna da cucina, 10ml di succo di mela, mezzo cucchiaino raso di bicarbonato.

Per leggere come comporre la miscela per biscotti Clicca qui , poi se ne andranno a prelevare 190gr per questa ricetta.

Mescolo la quantità di miscela per biscotti con il bicarbonato e le farine di chufa e teff.
Metto a bagnomaria il miele col succo di mela senza far scaldare troppo, giusto i pochi  minuti che si liquefaccia. Tolgo dal bagnomaria e aggiungo il sale, l'uovo, l'olio e la panna.
Sbatto con la frusta elettrica e aggiungo al centro delle polveri. Inizio a lavorare con la forchetta.
L'impasto risulterà ben appiccicoso e va bene così poichè andrà lavorato come le knelle, senza necessariamente dargli la loro stessa forma.
Quindi con due cucchiai di plastica rigida prendo un po' di impasto e lo passo dall'uno all'altro per poi porlo sulla teglia foderata di carta forno.
Cuocio in forno NON preriscaldato a 170° per 30 minuti .
Ed ecco qui:
 Buon weekend 💟 

venerdì 23 marzo 2018

Mezzi grissini al formaggio, gluten free, a basso contenuto di nichel

Uno di questi appena trascorsi pomeriggi, mentre mi saliva voglia di qualcosa di salato pensavo alla mia ciambella salata ( La ricetta la trovi qui ● ). Ma di solito va bene per pranzo e mi avanza anche per cena,  non come stuzzichino.
Memore di un fallimento con crackers la cui ricetta avevo letto su Fb, tentennavo a mettermi a sperimentare ma alla fine l'ho fatto.
Male che fosse andata, avrei ottenuto un prodotto per farmi altro pangrattato.
Il risultato sono stati dei mezzi grissini che non sono durati più di mezza giornata. E il giorno dopo ho dovuto rifarli per la famiglia, ma avevo la crescenza e sono venuti buoni uguale.
Per curiosità  ho lasciato giusto un superstite per vedere come si fosse mantenuto il giorno dopo. Come immaginavo diventano morbidi e vanno fatti ripassare al forno...poco male!
D'altra parte questi sono stuzzichini da farsi al momento, ma del tipo che, l'avrete capito, se siete in compagnia  potrebbero sparire in frettissima. Fatene in abbondanza.
Ecco quindi la ricetta.

Mezzi grissini al formaggio, gluten free e a basso contenuto di nichel

Ingredienti
100 gr di farina di riso, 50 gr di fecola di patate, 5 gr farina d ceci, 5 gr di arrowroot, 4 gr di lievito secco granulare senza glutine, pangrattato di riso o homemade, paprika dolce, rosmarino in polvere (facoltativo e non in detox per nichel), aglio in polvere, 60 gr di stracchino senza lattosio, 2 cucchiai di olio d'oliva extra vergine, 2 cucchiai di parmigiano stagionato 36 mesi, 2 cucchiai di latte di riso e 2 cucchiai di acqua, sale.

Mescolo in una terrina le farine e il lievito granulare.
In un' altra ciotola metto lo stracchino, il sale, l' olio, il parmiggiano e i due cucchiai d'acqua e latte, una spolverata di rosmarino, paprika e aglio in polvere. Schiaccio bene il formaggio e amalgamo col resto. Poi aggiungo le polveri.
Mescolo con le mani fino ad avere un panetto liscio ed omogeneo.
L'impasto risulterà morbido, quasi non appiccicoso e facilmente lavorabile a mani nude.
Lo  riduco in porzioni di 16-18 grammi che poi appallottolo e facendo roteare fra le mani ogni pallina, formo dei mezzi grissini.
In un piattino metto un cucchiaino di parmiggiano e 2 di pangrattato, mescolo bene e ripasso ciascun grissino nel piattino. Li ripongo sulla teglia ricoperta di carta forno(NON preriscaldato), lascio giusto 10 minuti e poi cuocio in forno a 180° per 20 minuti a medio livello e 5 minuti spostando la teglia più su.
Ma ovviamente regolatevi conoscendo ognuno il suo forno ;)
Alla prossima...

mercoledì 21 marzo 2018

Fragole in composta o composta di fragole.

Oggi parliamo di composte visto che ne ho appena fatta una e proprio con le prime fragole  comparse. Avete letto composta e non marmellata sì.
Generalmente siamo abituati più a sommare le conserve di frutta sotto la parola marmellata, ma non è corretto tecnicamente parlando.
Secondo la normativa italiana bisogna fare differenze fra marmellate, confetture e composte.
Principalmente si applica un parametro legato al contenuto in zuccheri .
Per parlare di marmellata o confettura, gli zuccheri aggiunti dovrebbero essere non inferiori al 60% e in alcuni casi  possono essere ridotti al 45%.
Se tale requisito non viene soddisfatto, e quindi gli zuccheri utilizzati sono meno, si parla normalmente di composta.
Quindi tenete presente che se comprandone trovate in etichetta la dicitura "composta di frutta", vi trovate davanti a un prodotto con insufficiente contenuto di zuccheri per essere chiamato marmellata o confettura.
Il contenuto di zuccheri ne determina anche il tempo di durata della conservazione.

Quando ne faccio, mi premunisco di conservare vasetti piccoli e media grandezza essendo la sola a consumarne in famiglia , ma soprattutto perchè essendo una conserva con meno zucchero della classica ricetta, i vasetti una volta aperti vanno consumati in pochi giorni.
Per lo stesso motivo, se i vasetti non vengono aperti si mantengono solo per 3-4 mesi al massimo.
Ma tanto a 4 mesi le mie composte non ci arrivano, anche perchè le consumo pure per le crostate che mi faccio.
E sì, io non compro vasetti nuovi ma adopero quelli di miele e prodotti vari acquistati in vetro (e sono 20 anni che faccio così) che aperti e svuotati riutilizzo solo per queste conserve. Nel senso che non li metto nello stipo usandoli per conservare quotidianamente la rimanenza di sugo per il giorno dopo o piuttosto che il brodo avanzato o altro. Semplicemente aperti e svuotati ogni vasetto,  vado a ripulirli di etichette e colla sottostante con tanto di olio di gomito.
Poi passo a  sterilizzarli mettendoli in un pentolone di acqua fredda con strofinacci che attutiscano gli urti, porto a ebollizzione e lascio 30 minuti.
Quindi li tengo pronti in buste per alimenti  chiuse.
Al momento di fare le composte li sterilizzo una seconda volta in forno mettendo solo i vasetti per 10 minuti a 100° (massimo 120°) e quando la temperatura scende un po' ,  aggiungo nel forno  i coperchi .

Passiamo quindi alla ricetta della mia composta di fragole.

1 kg di fragole mature, 2 mele,  1 limone, 250gr di zucchero, 4 cucchiai di acqua, vasetti in vetro sterilizzati

Lavo le mele e spremo il limone. Metto le fragole a bagno giusto 5 minuti, poi le lavo ciascuna sotto l’acqua corrente sfregandole un po' con le dita e tolgo il picciolo.
In una pentola di ceramica a bordi alti metto il succo del limone e la frutta tagliata a cubetti . Alle mele NON tolgo la buccia poichè contiene pectina che funge da gelificante.
Aggiungo l’acqua e lo zucchero , mescolo bene e lascio fermentare un' ora.
Poi col minipimer a immersione do' qualche colpo  frullando poco. Pongo la pentola sul fornello con 2 retine spargifiamma e metto quindi a cuocere a fuoco moderato per circa 30-40 minuti, mescolando spesso con un cucchiaio di legno.

Per vedere se la marmellata è pronta, ne metto un po’ su un piattino: se si rapprende subito, va bene. Altrimenti lascio cuocere un altro po'.
La tolgo e verso ancora bollente nei vasetti di vetro. Chiudo con il coperchio e lascio riposare capovolti per un’ intera giornata con sopra una coperta.

Lascio i vasetti in un posto buio e fresco e inizio a consumarli dopo una decina di giorni.

Se preferite una marmellata liscia ed omogenea, potete frullarla bene, eliminando anche i pezzi di frutta più grandi.
E potete aromatizzarla tutta o solo qualche porzione con polvere di cannella, zenzero o altro. Io ho potuto scegliere solo lo zenzero data la mia allergia al nichel (purtroppo la mia amata cannella me la devo dimenticare) e ne ho messo giusto in un solo vasetto.
Come faccio per aromatizzarne qualche vasetto?
Appena tolta dal fuoco la composta, ho versato in una tazza (sterilizzata anch'essa) la quantità giusta per un vasetto e ci ho versato la polvere di zenzero, un mezzo cucchiaino. Una leggera mescolata e invasettato. Semplice !
Ovviamente sarà il primo vasetto che andrò a consumare 😋😆

lunedì 19 marzo 2018

Biscotti con ginger, farina di chufa e semi di zucca, senza burro e latte e senza albumi, gluten free , a basso contenuto di nichel

Oggi mentre il web vi invade di ricette di zeppole di San Giuseppe, io son qui con una nuova ricetta di biscotti.
Per la verità non le ho mai fatte le zeppole, come tante altre cose di uso tradizionale. Sarà perchè non amo festeggioare quasi nulla o anche perchè proprio non sono portata per le tradizioni.
Si capisce  però che sono patita per i biscotti!
La verità è che vanno bene per colazione, merenda, spuntino, sglutinati e non, nichelini e non, sgalattosati e non ... quindi anche da offrire a chiunque capiti per casa... durano più  che un plumcake o una torta e si mantengono meglio.

Per questa ricetta, al fine di ottenere un impasto non compatto, da poter distribuire sulla teglia a cucchiaiate, ho provato a usare in parte una dose di  miscela  frollina che mi sono creata e di cui avevo parlato in questo scorso post Clicca qui
Ho inoltre provato a inserire pochi grammi di semi di zucca che da mesi avevo tolto dalla mia dieta in fase detox per il nichel. Preciso che col nichel nessun seme è ammesso neanche in reintroduzione, quindi questa è stata una mia scelta. La ricetta può essere conunque fatta senza i semi di zucca.
E giusto per dare un senso di nocciola ho messo anche pochi grammi di farina di chufa di cui ho parlato in questo post Clicca qui
Sia la quantità di chufa che semi di zucca e lo zenzero, possono essere facilmente aumentati a piacere se non avete problemi ei intolleranze, allergie o altro. Ovviamente aumentando la farina di chufa si andrà a diminuire quella di riso.
Passo quindi alla ricetta.


Biscotti con ginger, farina di chufa e semi di zucca, senza burro e latte e senza albumi, gluten free, a basso contenuto di nichel

85 gr miscela frollina, 200 gr f. Riso, 5 gr chufa, 60 ml olio, 70- 80 gr sciroppo di riso, 1 tuorlo, mezzo cucchiaino bicarbonato, succo di mezzo limone, poco meno di mezzo bicchiere di latte di riso, semi di zucca e pezzi di zenzero candito non zuccherato, entrambi ben sminuzzati col coltello.

In una capiente ciotola di vetro mescolo bene le farine e bicarbonato. Al centro aggiungo gli altri ingredienti e li lavoro con la forchetta.
Poi porziono l' impasto ottenuto a cucchiaiate sulla teglia foderata di carta forno.
Cuocio a 180° per 15 minuti livello mediobasso e poi 10 spostando la teglia metà forno.

Continuando sulla scia dei biscotti semplici e veloci ;)
Alla prossima ricetta... e buona festa a tutti i papà del mondo... il mio compreso, ovunque sia lassù 💕💜💕

giovedì 15 marzo 2018

Riso basmati con mela e indivia belga, gluten free e a basso contenuto di nichel

Se ripenso a come ho formato la mia capacità di cuoca casalinga, devo ammettere che hanno prevalso due metodi. Il primo quello di riprodurre le solite pietanze mangiate e imparate in famiglia, che significava abitudine, sicurezza e anche un po' la noia di far sempre le stesse cose. Il secondo che è proprio l'opposto , ossia "riduciti all'ultimo, apri il frigo e... componi".
Anni fa deve essere tutto iniziato in una di quelle settimane in cui col marito via per lavoro e il tempaccio invernale, mi impigrivo e rimandavo ad uscire per rimpinguare il frigo. Beh, da novella sposina in una città non mia, senza conoscenze e amici,  ci stava.
E ricordo  che quasi sempre in quei frangenti aprivo il frigo con sentimenti non piacevoli.
Un misto di disperazione, autorimprovero e svilimento. A completare la paura di fare qualche obrobrio immangiabile,  me lo  faceva richiudere spesso, optando per il solito salatino con fettine di parmiggiano o una frittata.
Però  quando mi ci buttavo negli esperimenti qualcosa usciva e così pian piano in qualche annetto, vedendo che me la cavavo in questi frangenti, mi si sono attivati ben altri sentimenti... come la voglia di sperimentare sempre qualcosina di diverso, vedere dove finivo, divertimento, soddisfazione di scoprire e alimentare un forse congenito istinto culinario proprio delle donne.
Lo stesso istinto senza cui altrimenti non mi sarei spiegata come mai alcune che fino al matrimonio o convivenza non muovono mai un dito ai fornelli nella famiglia d'origine, poi diventavano di colpo capacissime o più che brave.

E così una di queste mattine, nella solita giornataccia invernale di pioggia e vento, desisto dall'andare a fare spesa e apro il frigo determinata ad arrivare da qualche parte.
Apro e vedo fra altre poche cose non adatte per fare un primo:
1 ciuffo di indivia belga, della ricotta salata, 1/4 di mela golden avvolta nella pellicola dal pomeriggio prima e 1 zucchina.
Il 90% di me fino a quel giorno non ha mai considerato la frutta come componente in un primo o secondo piatto.
Di fianco al frigo ho il cestino con cipolle e patate e company e per me erano restate soli e sconsolati un piccolo scalogno e una patata dolce bianca, di quelle lunghe.
Altri due attimi ... inizia la danza e mi lascio condurre per approdare a quello con cui ho intitolato questo post: riso basmati con mela e indivia belga.

In padella metto 2 cucchiai di olio extravergine, una spolverata di aglio e paprika dolce, lo scalogno affettato. Poi lavo e faccio a dadini la zucchina e la mela con tutta la buccia e con la  grattuggia a fori grossi "sbrandellizzo" la patata dolce.
Aggiungo in padella il tutto con un filo d'acqua, accendo e lascio andare 10 minuti coperto, fiamma media.
Intanto seziono in 4/4 l' indivia belga e la lavo così, poi togliendo la parte centrale che di solito è quella più amara, affetto i cespi a listarelle.
Quindi li pongo nella padella, salando il tutto.
Altri 10 minuti che si appassisca la verdura e si formi un sughetto più denso ed ecco fatto  quello che volevo: un condimento per il mio riso basmati.
 
Lo assaggio fiduciosa e... mmm... il dolce si sente giusto un po' di più. Allora aggiungo della ricotta salata,  un pizzico di peperoncino e voilà!

lunedì 12 marzo 2018

Biscotti semplici, senza latte, senza burro, gluten free e a basso contenuto di nichel

E rieccoci con le giornate che si stanno finalmente allungando, la gran voglia di primavera preanunciata dal ritorno di alcuni volatili e piante come la mia echeveria che iniziano a rifar fiori.

Queste settimane di assenza dal blog ho sperimentato troppo, tanto che ho annotato molte ricette e dimenticato di fare alcune foto prima che i dolci finissero... capirai.. due giorni e sono spariti!
Così mi ritocca rifarli per fargli fare la sfilata davanti al mio obiettivo e potervene postare ricetta.

Oggi condivido quella dei biscotti semplici che si è slurpato anche mio marito. Sembra ormai che quando gli faccio i glutinosi, li apprezzi sempre meno dei miei.
Una novità è che mi son creata una nuova miscela di farine fatta per usarla per biscotti frolli, che ho denominato nei miei file appunto "frollina". Ma vi preannuncio che  l'ho provata anche diversamente ed è molto versatile anche per impasti semicremosi, come vedrete dai prossimi post.
Passo quindi alla ricetta... anzi alle ricette, visto che con la mia miscela potrete sperimentare anche voi  e magari fatemi sapere cosa riuscite a farne saltar fuori ;)

Miscela frollina :
120 tapioca, 30 arrow root, 80 amido di riso, 60 gr fecola di patate, 220 farina di riso.
Biscotti semplici, senza latte, senza burro, gluten free e a basso contenuto di nichel :

250 della suddetta miscela  frollina, 1 uovo e 1 tuorlo, 80gr zucchero, 75 ml olio di riso,  succo di 1/4 di limone, bicarbonato.

Mescolo il bicarbonato alla dose  di 250 gr della miscela di farine e poi verso al centro tutti gli ingredienti, lavorandoli con la forchetta prima su se stessi e poi incorporando dai contorni la farina.
Lavoro rapidamente con le dita, a ottenere un impasto omogeneo che lascio riposare 20 minuti coperto da pellicola . Poi lo  stendo fra due fogli di carta forno e ne ricavo dei biscotti con le  formine. Sollevandole ciascuna con palettina di plastica , li adagio sulla teglia foderata di carta forno.
Senza preriscaldare il forno, li cuocio a 170° per 25 minuti.
Regolatevi poi col vostro forno se 5 minuti in meno o in più, prelevandone uno e spezzandolo oppure sollevandolo e guardando se sotto è brunito.

Direi che sono semplici e rapidi da farsi.
Alla prossima ;)