lunedì 28 maggio 2018

Gli sghembi, biscotti con succo di agave e farine naturali gluten free, a basso contenuto di nichel

Queste ultime due settimane sono stata parecchio in fermento e anche se non ho pubblicato nulla, continuo a farmi cose nuove per la mia dieta gluten free e a basso nichel.
Il punto è che ho un po'... giusto un POOOOOooo' 😲😂 di caos nel mio block notes e devo trovare il tempo di fare ordine viste le tante ricette da riprovare prima di potervele trasmettere.
Si perchè le ricette che ideo, le riprovo sempre prima di pubblicarle. E lo faccio per tanti motivi, fra cui il fatto che spesso riprovandole, voglio constatare come cambi il risultato modificando uno o due elementi base.
Che cambiando anche un solo elemento non si possa avere la stessa identica cosa questo lo si sa, ma a me piace capire  appunto quanto e in cosa possa essere diverso il risultato.
Agli inizi delle sperimentazioni senza glutine, succedeva che mi ritrovassi con impasti utili per ottenere biscotti e la volta dopo semplicemente cambiando il tipo di dolcificante o il tipo di grasso o anche mettendo un uovo più grande avessi un impasto più molle da doverci fare un plum cake.

In questa ricetta per esempio avevo usato il miele la prima volta, ma la seconda ho sostituito con succo di agave, un nuovo alimento che ho introdotto nella mia cucina, benchè lo conoscessi e ne avessi letto da tanto.
E devo dire che mi sono piaciuti entrambi ma ho scelto per stavolta di pubblicare questa versione col succo di agave.

Ci tengo a precisare che parlo di succo di agave crudo e  non proprio del più noto sciroppo di agave che essendo un prodotto raffinato è pari allo zucchero bianco.
Ho voluto provare questo succo poichè ha un indice glicemico molto inferiore ad altri zuccheri, soprattutto perchè la maggior parte dello zucchero in esso contenuto è fruttosio. A differenza del glucosio, il fruttosio non va direttamente nel torrente sanguigno e quindi non innalza gli zuccheri nel sangue o l'insulina a breve termine. Motivo per cui spesso si dice sia più salutare e anche adatto ai diabetici.
Ma appunto bisogna fare distinzione fra sciroppo di agave e  il succo crudo e scusate se non mi dilungo ma in web c'è abbastanza per farsi la propria idea.

Tornando quindi a questa ricetta, questo impasto stavolta lo vedete sotto forma di biscotti, ma la verità è che lo stesso è anche molto adatto per crostate di marmellata o con creme. E una di queste  prossime volte vedrete appunto la versione col miele in una crostata.
I biscotti li ho fatti otto giorni fa e ne sono rimasti a tutt'oggi tre, ancora buoni , sodi al tatto ma friabili in bocca  e ovviamente più asciutti, quindi ideali anche da pucciare nel latte caldo.
Non ricordo se ve l'ho già detto, ma io ho l'abitudine di conservare i miei dolci in un contenitore che ha un'apertura regolabile sul coperchio e soprattutto i primi tre  giorni la lascio sempre aperta a metà.
Anche se non sempre ne teniamo conto, qualsiasi prodotto dolciario anche asciutto come dei biscotti e che è fatto in casa, quindi senza conservanti e addittivi come quelli industriali, conserva una sua umidità e quando li si vuole mantenere più a lungo è essenziale lasciare "libero di respirare" il prodotto, quindi non chiuderlo del tutto.
Detto questo...e ho blaterato già troppo, l'ultima cosa che devo aggiungere è che va tenuto conto che c'è l'arrow root e la farina di chufa . Se trovate difficile reperirle(online si trovano molto facilmente) potete provare a sostituirle.
Basta tenere conto che l'arrow root è una fecola alimentare di cui vi spiegavo in questo apposito post ●  (e di cui trovate altre ricette in cui la uso Cliccando qui ● ) e proprio volendo potete quindi sostituire quei 10 grammi con altre fecole.
Per la farina di chufa la sua consistenza e sapore è pari a nocciole tostate ridotte in polvere e quindi potete appunto ridurre delle nocciole in polvere o usare farina di mandorle. Della farina di chufa ve ne parlavo in questi post ●
Ecco la ricetta:

Sghembi alla chufa e  succo di agave,  con farine naturali,  gluten free, a basso contenuto di nichel


220 gr farina di riso, 20 gr fecola di patate,10 gr arrow root, 50 gr farina di chufa, 30 gr farina di sorgo, 2 uova, 20 ml di succo di agave, 80 gr di burro senza lattosio,  8 gr bicarbonato,  succo limone un cucchiaio, 1 cucchiaio panna da cucina, buccia limone essiccata, sale.
Sbatto lo zucchero con le uova e il burro in pezzettini, aggiungo un pizzico di sale e succo e scorza di limone. Miscelo a parte le farine, bicarbonato. Poi unisco le polveri al composto con le uova.
Formo con il panetto, lo divido in tre parti uguali e da ogni parte arrotolandola ottengo dei filoncini lunghi e rotondi che poi li appiattisco un pochino, molto leggermente.
Li dispongo su una teglia rivestita di carta forno e cuocio  a 180° per 15-20 minuti. Sforno, li taglio piano e delicatamente in trasversale e rinforno per 5-7 minuti.

Alla prossima e buon inizio settimana 😉


giovedì 3 maggio 2018

Yogurt...ed arrivò il giorno che...

Info dal web:     

"Lo yogurt è un derivato del latte attraverso un processo di fermentazione innescato da fermenti lattici. Nel corso della fermentazione i batteri crescono e si moltiplicano utilizzando come fonte di energia il lattosio che diventa acido lattico. Quindi, pur essendo un latticino, contiene  percentuali di lattosio veramente esigue e può essere consumato anche da chi è intollerante a questa sostanza. " 


Sono anni, anni e anni che avevo smesso di comprare il classico yogurt alla frutta per nulla genuini e le poche volte che lo acquistavo preferivo prenderlo bianco per consumarlo con frutta fresca. Poi negli ultimi anni ero passata allo yogurt greco bianco, con anche la preferenza di mio marito e non lo abbiamo più cambiato. Da parecchio però avevo in testa di prendere a farmelo in casa, ma desideravo provarci con una yogurtiera. Ci si trovava a vederne di quasi nuove al negozio dell'usato, io su siti di baratto e ovunque in vendita. Ma io non mi decidevo, mio marito restava ben più titubante di me. Poi... 

Lo scorso weekend in un giro a una fiera toscana abbiamo fatto un giro anche al Carrefour e appena entrati ci si è parata avanti  una yogurtiera, una Moulinex Yogurteo (con tanro di timer e 7 vasetti da 160 ml ciascuno) che,  forse perchè rimasti pochi pezzi, avevano messo in superofferta. Mio marito c'è girato attorno, rigirato, guardato su internet modello, prezzo pieno, stelline delle recensioni su Amazon... ma io avevo già detto "facciamo il nostro giro, ma dopo torniamo qui a prenderla". E questo nonostante io pensi che il risparmio non è guadagno, che se una cosa la mettono in offerta spesso qualcosa di non conforme avrà.  Ma quand'è così che stiamo mesi e mesi a ponderare senza concludere, uno dei due deve scavicollarsi nell'incoscienza e buttarcisi o non ne veniamo mai a capo.  Ed è così  che è arrivato il momento anche in questa cucina di autoprodursi lo yogurt. 

Devo dire che mi è riuscito bene al primo colpo. Vero che mi son letta tipo una 30ina di pagine di recensioni e suggerimenti,  ma poi ho deciso di fare una cosa su cui non ero riuscita a trovare info, ossia se si potesse fare yogurt usando latte senza lattosio. Mi dicevo che stavo rischiando perchè se, come letto,  i batteri l'energia per fermentare la prendono dal lattosio, io li stavo mettendo a fare la fame. E ovviamente dovevo improvvisare anche la decisione di quante ore impostare. Le istruzioni davano massime quindici ore per yogurt estremamente densi. Le recensioni parlavano di dieci e dodici ore. Io non so perchè ma ho sentito di doverne mettere solo nove. 

Mi dicevo che ero matta e mi aspettavo di ritrovarmi latte ancora liquido e col sapore di solo latte. Invece finite le nove ore e messo le 6 ore in frigo come da istruzioni... sia io che mio marito ci siamo gustati soddisfattissimi il nostro vasetto. Quelli successivi nei giorni seguenti ce li siamo pappati con la frutta,  qualcuno l'ho usato per farmi il dolce da colazione e uno doveva rimanere per continuare la produzione. 

La prima volta ho usato latte Granarolo intero senza lattosio e yogurt greco Fage intero. È riuscito uno yogurt ben denso e vedete nella foto su,  che il cucchiaino nel vasetto non affondava facilmente da solo.

Ierisera ho avviato la seconda produzione con lo stesso yogurt prodotto, ma latte Granarolo parzialmente scremato. E per questo ho impostato il timer un'ora in più, portandolo a 10 invece che 9. In pratica come ci si poteva aspettare da me, sto sperimentando. E ovvio cambierò marca di latte oltre che tipo perchè non tutti i latte sono uguali e ce ne sono alcuni che non rendono affatto come ho letto dalle recensioni , ma peccato che solo qualcuno facesse nomi. Oggi ho messo già nel carrello online un latte di montagna di una piccola azienda svizzera e vedremo i risultati con le successive produzioni. 

Sia da info web che recensioni ho letto che gli esperimenti andrebbero fatti solo dopo un po' quando si avrà una colonia di microrganismi abbastanza forte da sopportare i cambiamenti. E si, magari devo calmarmi e procedere un po'di volte con lo stesso latte. Eh, l'euforia!!!

Quello che ho subito visto è che non occorre zucchero, non va messo prima, ma neanche dopo che si potrebbe ce n'è stato bisogno. Anzi il suo sapore di yogurt è molto più percepibile senza!

In programma c'è sperimentare yogurt con latte misto, (vegetale e parzialmente scremato, intero e vegetale, intero e parzialm. scremato), latte di pecora, di capra e poi vedremo. 

Oggi giusto perchè ho il mio corso  e a merenda rientrerò affamata, rientrando mi servirò qualcosa di più energetico, condendo il primo vasetto della seconda produzione
con un filo della mia composta di fragole autoprodotta che avevate letto In questo post"Fragole in composta o composta di fragole..." ● 

E dopo lo yogurt? Beh, l'idea di autoprodurmi ricotta e formaggi stanno già vorticandomi dentro, ovvio no? 😂

Buon giovedì mondo!