sabato 16 giugno 2018

Nuovi amori: il mio licoli, lievito madre liquido


Da qualche anno prima che conoscessi i fermenti thai e iniziassi a farmeli, cominciavo a leggere di lievito madre. Insomma non lo sapevo ancora ma stavo per amare fermenti e fermentazioni.
Nel web ci sono tanti siti utili al riguardo.
Continuavo a leggere senza trovare il coraggio di farmi un lievito madre, ma lo trovai invece per iniziare i fermenti thai ad inizio del 2015. A fine  anno però cominciai ad avere la gluten sensitivity e per questo le mie letture per il lievito madre dovettero spostarsi su siti di lievito sglutinato.
Fra tutti il sito che mi ha letteralmente rapito è stato ed è questo:  UN CUORE DI FARINA SENZA GLUTINE  di Olga/Felix.
Ho continuato a rimandare per mooooltoooo tempo perchè proprio su quel sito lessi del licoli, lievito madre liquido.
E così alla fine mi sono lanciata: il 17 aprile scorso dò inizio al mio lievito liquido secondo Questo post clicca qui ● .
Io decido di usare solo farina di riso impalapabile (marca Probios).
La luna è nel toro fino al 18 e poi entra nei gemelli.
I giorni della luna nel toro sono di forza ascendente e  detti anche "tempo del raccolto" a differenza dei giorni di forza discendente che sono il " tempo della semina" .
I giorni della luna nel toro sono di radice con forza ascendente, ossia quella che segna li graduale aumento, la progressiva crescita ed espansione. Tutto cresce lentamente ed i prodotti sono adatti particolarmente alla conservazione.
I vecchi contadini, come ancora oggi chi segue la combinazione segni zodiacali e luna, da maggio a ottobre, con la luna nel toro mettono in questi giorni in posa i letamai e i posti per il compostaggio. E' il momento adatto anche per la lotta ai parassiti nella terra, per concimare occasionalmente fiori conn radici poco sviluppate. È anche  il momento adatto per conservare e mettere in cantina radici commestibili.
Quel  mercoledì 17 aprile in casa ho avuto solo massimo 19 gradi.
Pensai che se lo tenevo in forno chiuso e spento con la lucina accesa, ma protetto dalla luce dato che deve stare al buio, sarebbe stato meglio, più al caldo. Ma non va bene il forno... pare che lì dentro abbia alte possibilità di ammuffire. Infatti scrivendo i miei dubbi nel fantastico gruppo di Olga, che trovate su Facebook (clicca qui ●), mi dicono di toglierlo e metterlo in un mobile.
A sera, passate 12 ore, niente bollicine. Vado a dormire con l'immagine dei composti che naturalmente si sono separati... sopra l'acqua e sotto la farina. Ma è tutto normale. Così deve essere.
Ho scelto la luna nel segno della crescita lenta e devo pazientare, ma sinceramente dopo le 12 ore mi prende l'ansia... che quelle 12 ore di stasi fossero un brutto segno?
Riscrivo nel gruppo e mi tranquillizzano istantaneamente. Favolosi!
Mi alzo il mattino seguente, nessun segno evidente di vitalità dei microrganismi. Io so che ci sono, ho fatto i fermenti thai e ora so quanta vita c'è laddove i nostri occhi non possono vederla a nudo.
Mi sovviene che l'indomani non ci sarò da mezzogiorno al primo pomeriggio e mi chiedo se al mio ritorno lo troverò finalmente bolliccioso. Lo desidero, lo spero, ma devo stare tranquilla, dargli tutto il tempo che vuole.A sera  ossigeno il contenuto nel vaso rimestando. Il mattino seguente ancora.
È la mattina di giovedì 19 aprile e sono passati due giorni. Sto poi alcune ore del pomeriggio con acceso il forno per fare cose varie. Quando ho finito mi viene da pensare di passarlo dal mobile dov'è a quello sotto il forno perchè c'era un filo più caldo. Gli ha fatto bene perchè alle ore 7:07 di venerdì 20, che lo riprendo per ossigenarlo,  eccolo... è diventato di consistenza schiumosa e ha un bollicione bellissimo. Dopo 3 giorni ha dato il suo grande segnale di vitalità!

Ed io gli ho dato un nome... si chiamerà Torilì. Nato sotto il segno del toro... ed il toro era anche il segno di mio padre.

Poi segue un silenzio bestiale per giorni e settimane. Forse quella unica bolla doveva farmi azzardare a rinfrescarlo, ma non l'ho fatto.
Lo ossigeno ma a vederlo con poca schiuma e con una sola  bolla mi sembra poco per  procedere al primo rinfresco. Non si è alzato, non ha fatto bolle nella sua consistenza... solo quella grande bolla sopra. Decido di attendere. Così per giorni lo ossigeno e basta e questo comporta che  forse lui affamato e senza ricevere pappa si addormenta.
Infatti arrivati  al 28 aprile, 11esimo giorno purtroppo non dà segni. Anzi la consistenza schiumosa dopo averlo ossigenato non si è più formata e di bolle neanche l'ombra.
Quando arriva il 20 maggio che ormai inizio a pensare di buttarlo, una vocina dentro mi dice che tanto ormai se proprio devo demordere, vale la pena provare il tutto per tutto.
Così decido di fare un esperimento: lo ossigeno una volta al giorno e non ogni 12 ore. E  bingo! Così, solo così  dopo altri giorni lo ritrovo che ha riformato schiuma e micro microbollicine.
Insomma alla fine il primo rinfresco avviene dopo più di un mese da quando ho composto Torilì.
Entro nella seconda fase... fare rinfreschi e  aspettare che impieghi 4-6 ore  per riformare schiuma e bollicine e per poterlo mettere in frigo. Queste le condizioni per reputarlo ormai ben attivo e forte per far lievitare quello che vorrò fare.
Anche in  questa fase Torilì mi fa sudare... si arriva al 2 giugno e lui impiega ancora 10 ore per farsi rinfrescare.
Ma intanto gli esuberi dei rinfreschi son diventati già tanti. Alcuni purtroppo ti vedi costretta a buttarli, altri li si usa per iniziare a provare a fare  qualche lievitato. Ed io provo a fare due volte il pane e una focaccia nel giro di una decina di giorni. Beh, che volete... per una  che è rimasta solo con un filo di ricordo di cosa sia odore e sapore del pane glutinoso, quello  che ottengo mi soddisfa anche se il primo pane sa un po' di acido e mi dicono nel gruppo sia più che normale perchè dovuto al lievito giovane e immaturo. Poi il giorno dopo scopro che l'ha già perso.
Col secondo pane combino io un pasticcio, dimenticandomi di sigillare la ciotola nel metterlo a lievitare, ma ... ma capperi che buono quel pane nei giorni a seguire. Avevo fatto dosi quasi a caso aggiungendo della curcuma, una spezia che da tanto non avevo potuto più consumare qualche giusto capriccio del mio intestino sabotato dall'allergia al nichel. Ma la stavo reintroducendo con successo e in quel pane è andata più che bene la conferma. Qui la fettina che spizzicavo col formaggio.
Intanto nel gruppo del licoli di Olga, mi viene consigliato di mettere Torilì in frigo anche se impiega ancora tante ore per il rinfresco. Ci sono 23 gradi in casa ormai. Ma io resisto qualche altra settimana e poi devo cedere, metterlo in frigo. Però a questo punto mi viene anche detto che per iniziare a non avere più esuberi posso passare al secondo metodo, quello del rabbocco: tanto ne prendi e tanto ne ridai nel vasetto sotto forma d acqua e farina nelle percentuali rispettive di 37 e 63. E così faccio. 
Con la prima parte che prelevo del licoli rabboccato faccio un altro pane  o meglio dei panini, ovvio sempre gluten free ed anche questa volta soddisfatta.
Poi provo anche un pandolce e una focaccia. Il primo riesce benino... poco alveolato perchè anche qui avrei dovuto forse sigillare in lievitazione ma essendo dolce avevo posto solo della carta forno e ahimè si aera asciugato un po' esternamente quando è giunto momento di cuocerlo per cui non ha potuto lievitare a dovere. Lievitato è lievitato ma non quanto doveva. La focaccia invece buona anche se venuta bassa pure lei. Ed è rimasta decentissima anche il giorno dopo, senza effetto suola o gomma al palato.

Però qui è anche questione di licoli giovane e si sa che maturando la lievitazione andrà migliorando sempre più... e  poi anche di miscele che, per mia esigenza di salute, non possono essere costituite da qualche ingrediente chiave che sostituiscano quel minimo la funzione del glutine assente. Al momento aggiungo solo xantano.

E così la mia nuova avventura con  Torilì è iniziata e procede bene.
Confidiamo l'uno nell'altro e questo conta 😍

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